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Il Cda di Parmalat contro Lactalis: "Offerta è bassa"

Per la società di Collecchio è "non congrua" l'offerta del gruppo francese. Domani il Tar su esposto Codacons

Andrea Tempestini
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Nuovo colpo di scena nella guerra del latte: il Consiglio di amministrazione di Parmalat ha bollato come "non congruo" il prezzo dell'offerta di Lactalis, pari a 2,60 euro per azione. La notizia è stata fatta trapelare da un consigliere, che è stato interpellato dopo il Cda del gruppo agroalimentare al termine della riunione del board. Il Cda, però, non ha fatto filtrare nessuna indicazione circa il prezzo richiesto, ma ha solo auspicato un ritocco al rialzo. DECISIONE DEL TAR - Cresce intanto l'attesa per la decisione del Tar del Lazio, che mercoledì deciderà se bloccare l'Opa lanciata da Lactalis per Parmalat. I giudici amministrativi si dovranno pronunciare sul ricorso presentato da Codacons e Associazione Utenti Servizi Finanziari, Bancari e Assicurativi, con il quale le due organizzazioni di consumatori chiedevano la sospensione dell'intera operazione. "VIOLAZIONI DEL TUF" - "Alla base del ricorso - ha ribadito il Codacons - c'è la violazione dei principi del Testo unico della finanza e del Regolamento emittenti, e le carenze sul fronte della trasparenza che non consentono scelte consapevoli per nessuno dei soggetti coinvolti nell'opa: investitori, Parmalat, parti sociali e consumatori". Il Codacons, inoltre, ha inviato un esposto al procuratore della Repubblica di Milano, Francesco Greco, chiedendo il sequestro del provvedimento con il quale la Consob, lo scorso 13 maggio, ha autorizzato l'Opa di Lactalis. "Autorizzazione - puntualizza l'associazione - giunta senza la dovuta pubblicazione integrale di tutti i documenti relativi all'operazione, e nonostante l'offeta violi le norme previste dal Testo unico della finanza".

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