Pdl, la 'Mestizia' a Milano Cav: "Vittoria estremisti"
MORATTI: "DA MILANO PARTA NUOVA FASE CENTRODESTRA" Bossi rinchiuso in via Bellerio: rabbia e stupore. Terremoto sotto Madonnina. Netto vantaggio di Pisapia: è al 48%. Moratti ferma al 41,6%. Manfredi Palmeri 5,5%
Sotto la Madonnina è arrivato il tempo di una clamorosa sorpresa elettorale: Giuliano Pisapia spinge Letizia Moratti al ballottaggio. Il candidato portato in palmo di mano da Nichi Vendola aveva sbancato le primarie meneghine del Pd, suscitando i maldipancia delle alte sfere democratiche. Ma ora Pisapia è l'eroe della sinistra: è davanti, e non di poco, alla donna di Pdl e Lega. Dallo scrutinio delle 1.251 sezioni Pisapia chiude in vantaggio con il 48% dei voti, mentre la Moratti si ferma al 41,6 per cento. Seguono Manfredi Palmeri (Terzo Polo) con il 5,5 per cento e il grillino Mattia Calise con il 3,2 per cento. Chi pare non aver gradito affatto la sentenza delle urne è il leader della Lega, Umberto Bossi, descritto come nervosissimo da chi gli è attorno nella sede milanese del Carroccio di via Bellerio. Berlusconi, da par suo, ha riferito che commenterà il voto soltanto martedì, ma chi gli è vicino ha riferito come per il Cavaliere, a Milano, è andata in scena la "vittoria degli estremisti di sinistra". Poi in tarda serata ha parlato anche la Moratti: "Da Milano - ha sottolineato - ora deve ripartire una nuova fase del centrodestra". I PRINCIPALI CANDIDATI DI MILANO Risultati definitivi primo turno 1.251 su 1.251 sezioni Pisapia (Centrosinistra) - 48,0% Moratti (Centrodestra) - 41,6% Palmeri (Udc-Lista civica) - 5,5% Calise (Movimento 5 stelle) - 3,2% Ballottaggio 29/30 maggio: Pisapia-Moratti MORATTI: "NUOVA FASE CENTRODESTRA" - "Questo voto è un segnale molto forte che dobbiamo saper cogliere. Da domani faremo una riflessione profonda sulle cause e tutti gli approfondimenti necessari", ha spiegato Letizia Moratti nella prima conferenza stampa dopo l'esito del voto. "Quello che credo sia importante dire questa sera è che da Milano deve ripartire una fase nuova, politica, del centrodestra. Una fase in grado di riaggregare tutte le forze realmente moderate, quelle produttive e quelle che fanno della nostra città il motore del Paese. Il ballottaggio - ha poi sottolineato - è una fase completamente nuova, quindi è una nuova campagna elettorale. Io credo che la campagna abbia parlato forse troppo poco di programmi e di cose concrete, forse avremmo tutti potuto parlare di più della città. Forse questo ha pesato. In questi quindici giorni dobbiamo tornare a parlare di cose molto concrete". IRRITAZIONE DI BOSSI... - Chi non ha gradito affatto le indicazioni che arrivano dalle urne milanesi è Umberto Bossi, che i suoi fedelissimi descrivono come scontento e irritato. Nella sede di via Bellerio, confortato dal fumo del suo inseparabile sigaro, commenta con una cerchia stretta di collaboratori l'esito delle consultazioni. E fonti vicine al Senatùr riferiscono di un Bossi stupito per quanto sta accadendo nel capoluogo lombardo: addirittura c'è chi riferisce del pentimento del 'grande capo' del Carroccio per non aver proposto un candidato leghista come invece ha fatto per altri centri lombardi. "Se qualcuno infatti diceva che il Pdl vinceva grazie alla Lega - ha commentato un leghista che ha voluto rimanere anonimo - oggi possiamo dire che la Lega con il Pdl perde. Dove infatti ci siamo presentato da soli, come ad esempio a Gallarate e a Rho, andiamo sicuramente al ballottaggio. Poteva succedere anche a Milano". ...E DELLA LEGA NORD - Stupito dall'esito del voto anche Roberto Calderoli, che ammette: "No, non me l'aspettavo. Ma mai piangere sul latte versato - rilancia -. Si guarda al domani per cercare di vincere, perché siamo al ballottaggio, non siamo sconfitti". Fino ai ballottaggi, insomma, non ci saranno ricadute sulla tenuta del governo, ma il risultato elettorale può mettere a rischio l'asse tra Pdl e Lega. La situazione difficile viene certificata anche dalle parole di Roberto Castelli: "Non ci nascondiamo il problema Milano", esordisce l'esponente del Carroccio. L'esito "non è stato politivo per la nostra coalizione". Quindi il distinguo sul resto dei voti, perché c'è "un voto positivo per la Lega". "VITTORIA DEGLI ESTREMISTI" - Silvio Berlusconi ha fatto sapere che commenterà l'esito delle amministrative soltanto martedì, ha comunicato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti. Ma il premier, riferiscono fonti a lui vicine, ha già cominciato a ragionare sui primi dati, e non ha mancato di far notare come abbiano riscosso un successo al di là delle previsioni proprio quei candidati espressione dei partiti di protesta, come Sinistra e Libertà, l'Idv di Di Pietro ma anche il movimento 5stelle dei grillini. Semplice la conclusione: "Ha prevalso la sinistra estrema". Il premier, in ogni caso, avrebbe sottolineato come il Pdl arretri soltanto a Milano, ma si è detto convinto di poter ribaltare il risultato. Nel primo turno il Cavaliere avava deciso di 'politicizzare' il voto, ma forse la strategia non ha pagato del tutto: per questo motivo, sottolineano fonti parlamentari di via dell'Umiltà, al secondo turno si punterà di più sul territorio e sui problemi della città. Inoltre, secondo chi l'ha sentito al telefono, il Cavaliere non è rimasto soddisfatto dei continui distinguo del Carroccio in campagna elettorale. Non hanno contribuito a dare l'immagine di una coalizione unita, questo il succo del ragionamento, e da qui nasce la necessità di un confronto sereno con Umberto Bossi. I PRIMI COMMENTI - "La mia previsione è che si arrivi al ballottaggio", ha spiegato il ministro Ignazio La Russa, aggiungnendo che "il ballottaggio a Milano sarebbe la normalità". Osvaldo Napoli del Pdl ha indicato come "quello che conta è il risultato finale. Anche dovessimo andare al ballottaggio, e non lo credo - ha sottolineato - vinceremmo comunque. Vinceremo sia a Milano che a Napoli. Quello che conta è il risultato fianle, e lo vedremo tra 15 giorni con la conferma di Milano e la grande vittoria di Napoli. Sarà la sconfitta del centrosinistra e la vittoria di Berlusconi". Giuliano Pisapia ha affidato il suo primo commento al social network Twitter: "E' solo la prima proiezione ma è un'iniezione di adrenalina". BERSANI: "CAV ESTREMISTA" - Successivamente ha preso parola in conferenza stampa il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, che ha accusato Berlusconi di "estremismo". "Io credo che la sfida che Berlusconi ha lanciato, suscitando tifoserie e una resa dei conti politica - il riferimento è per il caso Milano - si è rivelata un boomberang del quale, credo, Pdl e Lega dovranno tenere conto per una riflessione più generale. Abbiamo impostato tutta la campagna su temi di merito, in modo aperto anche a opinioni moderate - ha proseguito - abbiamo lasciato l'estremismo a Berlusconi, e i risultati si sono visti. A partire dalla straordinaria vicenda milanese". BOTTA E RISPOSTA - "Sulle alleanze per eventuali ballottaggi a Milano e Napoli deciderà la coalizione. Siamo distinti e distanti dalla Moratti, simbolo del berlusconismo, e restiamo distinti e distanti anche da Pisapia, perché non fa parte dellanostra cultura. Prima, in ogni caso, dobbiamo vedere i risultati. Dobbiamo prima vedere chi va al ballottaggio e capire cosa vogliono fare i due contentendi al secondo turno". Così Italo Bocchino, ai microfoni del Tg3. Pronta la risposta di La Russa che inquadra la situazion: "Futuro e Libertà è più disponibile ad allearsi con Pisapia anche se Bocchino non l'ha detto". Il coordinatore del Pdl ha poi sottolineato: "Per quello che conosco io, andrebbero a votare Pisapia i candidati, ma i loro elettori non andrebbero".