Dg Confindustria si scusa: "Errore l'applauso all'ad"
Sostegno al capo di Thyssen, Galli si scusa: "Un gesto sbagliato. Ma va capito: imprese preoccupate per incertezza diritto"
Il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, si scusa a nome della Confedereazione per l'applauso indirizzato all'ad di ThyssenKrupp, sabato scorso alle assise di Bergamo, dalla platea degli imprenditori. "L'applauso all'ad di Thyssen - spiega Galli - è stato sbagliato, inopportuno. Colgo l'occasione per chiedere scusa a nome di Confindustria ai familiari delle vittime e all'opinione pubblica che si è sentita colpita e offesa". "INCERTEZZA DEL DIRITTO" - Questa la presa di posizione del direttore generale di Confindustria dopo l'applauso degli industriali italiani, solidali nei confronti di Harald Espenhahn, condannato a 16 anni e mezzo per omicidio colposo nel rogo in cui morirono sette operai nella sede Thyssen di Torino. "Ma quell'applauso - ha aggiunto Galli parlando a La7 - va capito perché è spontaneo in una platea di imprenditori. Perché c'è stato? Perché le imprese si trovano preoccupate per l'estrema incertezza del diritto in Italia". CALDEROLI: 'DOV'E' LA MARCEGAGLIA?' - "Dopo le scuse per l'applauso della platea di Confindustria, sono finalmente arrivate ieri le scuse da parte del responsabile sicurezza di Confindustria, Salomone Gattegno, e quelle di oggi da parte del direttore generale, Giampaolo Galli - ha detto il Ministro per la Semplificazione Normativa Roberto Calderoli, evidenziando poi - . Mi ha però sorpreso il silenzio, molto rumoroso e rimbombante, da parte del presidente Marcegaglia a riguardo, così come pesanti e rimbombanti sono stati i silenzi da parte di tutti coloro che avevano il dovere di denunciare l'accaduto, a cominciare dalle forze politiche che in passato avevano nel loro dna la difesa degli operai e oggi hanno più a cuore i poteri forti. Invece niente, tutti zitti, fino a quando il sottoscritto non ha lanciato il sasso censurando pesantemente l'applauso della platea confindustriale verso i vertici della ThyssenKrupp. Ma di questi colpevoli silenzi i lavoratori si ricorderanno a lungo…"