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Miracoli da par condicio: si va al voto? 'Doppio Santoro' in tv

Rai, il teletribuno di 'Annozero' avrà a disposizione altre puntate per coprire i ballottaggi. Al neo dg Lei va bene / PAOLI

Andrea Tempestini
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Da un lato l'Agcom spiega senza giri di parole: "Il premier Silvio Berlusconi in televisione non ci deve andare, nemmeno quando parla in veste di premier". Dall'altro il teletribuno Michele raddoppia dilata i suoi spazi catodici. Siamo certi che ad Annozero la par condicio verrà rispettata... Segue l'articolo di Enrico Paoli. L'anno scorso, con la scusa dello scontro politico fra Fini e Berlusconi, ci aveva provato Giovanni Floris, il conduttore di «Ballarò», ad allungare la stagione televisiva dei talk show d'approfondimento, andando a sbattere, però, contro il “niet” dell'allora direttore generale Mauro Masi. Questa volta tocca a Michele Santoro, con il suo «Annozero», provare ad allungare la stagione dei “salotti” politici targati Rai, che solitamente vanno in vacanza alla fine di maggio. L'obiettivo è quello di arrivare almeno sino alla fine di giugno. La giustificazione ufficiale sono i ballottaggi delle amministrative (in Sicilia, per esempio, il secondo turno ci sarà alla metà di giugno. A Milano, nel caso in cui fosse necessario, si tornerà al seggio il 29) e i quesiti referendari. Temi che fanno particolarmente gola  a “Michele chi?”, tanto che la puntata di domani sera sarà interamente dedicata alla tornata elettorale per l'elezione del sindaco di Milano. Insomma, l'idea di stare a guardare senza poter intervenire a Santoro non va proprio giù. E visto che la proposta di allungare il numero delle puntate di «Annozero» è venuta dal direttore di Rai Due, Massimo Liofredi, c'è da supporre che Santoro riuscirà laddove aveva fallito Floris. Il giornalista di Rai Due ne ha già parlato con il nuovo direttore generale di viale Mazzini, Lorenza Lei, durante il primo incontro ufficiale, incassando un parere favorevole. Incontri che, per inciso, la Lei sta facendo con tutti i conduttori dei talk show di viale Mazzini, mentre le star del piccolo schermo le vedrà a partire dalla prossima settimana. Con loro, infatti, la questione è solo e soltanto di carattere economico, dal momento che il nuovo dg è deciso a seguire la strada dei tagli dei compensi. Una delle ipotesi allo studio è quella del tetto salariale, in modo da livellare verso il basso i sostanziosi contratti dei titolari dei contenitori d'intrattenimento, a partire da Fabio Fabio.  Per quanto riguarda l'allungamento dei talk show, invece, il nodo da sciogliere è di carattere tecnico. La maggior parte delle trasmissioni, «Annozero» compresa, ha strutture a tempo, nel senso che i redattori sono esterni alla Rai e il loro contratti scadono a fine maggio. Nel caso in cui la Lei scegliesse di allungare la stagione televisiva dei programmi, da «Annozero» a «Ballarò», da «Porta a Porta» a «L'ultima  parola», l'ufficio contratti si ritroverebbe sommerso di pratiche. E visto che Santoro ha trovato nella nuova direzione generale una maggior disponibilità, ne ha subito approfittato per sferrare un altro attacco a Bruno Vespa. «Durante la puntata di Porta a Porta del 9 maggio», afferma la redazione di «Annozero» sul sito del programma, nella sezione dedicata ai Vaf (valutazioni a freddo), «Vespa ha dichiarato che i dati forniti da Michele Santoro riguardo la “popolarità” delle trasmissioni Rai sul web sono fortemente inesatti. Contrariamente a quanto sostenuto da Vespa i dati forniti da Santoro sono esattissimi e sono pubblicati sul portale web della Rai. Non riguardano il sito di Porta a Porta ma il numero di persone che visualizza direttamente da www.rai.tv le puntate di tutti i programmi, compreso Porta a Porta. Quindi Vespa», sostiene Santoro, «ha fatto bene a seguire, seppure solo in parte, il consiglio del direttore generale perché la polemica avrebbe sicuramente messo in rilievo la sua scarsa comprensione del popolo di Internet, che lo ripaga con gli interessi». di Enrico Paoli

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