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Silvio: "A Napoli toghe chiudono le discariche"

Berlusconi: "Si vota a Napoli e guarda caso i pm bloccano smaltimento". Sui poteri: "Cambiare quelli del Colle e Consulta"

Giulio Bucchi
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Quello che ha preso la parola a Crotone per lanciare la volata elettorale di Dorina Bianchi è un Silvio Berlusconi a tutto campo. Il premier non le manda a dire a nessuno, annuncia nuovi posti da sottosegretario e la volontà di cambiare Corte Costituzionale e l'equilibrio dei poteri. Poi nel mirino ci finiscono Fini, Casini, la sinistra. E le toghe del capoluogo campano. "Guarda caso ci sono le elezioni, e i pm di Napoli chiudono le discariche e non si sa dove portare i rifiuti - attacca il Cavaliere -. Io glieli porterei in Procura da loro, i rifiuti...". Sui pm ha poi aggiunto: "Rappresentano una malattia della nostra democrazia". REPLICA DEI MAGISTRATI -  Non si è fatta attendere la risposta dei pubblici ministeri del capoluogo partenopeo alle accuse del premier. Il procuratore della Repubblica Giovandomenico Lepore ha puntualizzato che nessuna discarica è stata sequestrata dalla procura perchè "in provincia di Napoli non ce ne sono, dunque non potremmo nemmeno farlo". Lepore ha poi respinto al mittente la provacazione dei rifiuti in tribunale: "Non potrebbe portare i rifiuti da noi poichè finora la sede della Procura non è autorizzata come discarica". INTERCETTAZIONI - Berlusconi ha punto i magistrati anche sul tema scottante delle intecettazioni. Secondo il premier occorrerebbe una riforma della disciplina delle intercettazioni perchè non valgano come prova nei processi: "Possono esserci imitatori della voce e computer che estraggono singole parole. Dobbiamo cambiare la legge in modo che le intercettazioni possano essere utilizzate solo per reati gravissimi. Con la legge per com'è, questo non è un Paese libero". "CAMBIARE POTERI DEL COLLE" - Terminate le stoccate ai magistrati, il Cav ha poi battuto su un altro tasto dolente, quello dell'equilibrio dei poteri istituzionali: "Dobbiamo cambiare la composizione della Corte Costituzionale, dobbiamo cambiare i poteri del Presidente della Repubblica e, come avviene in tutti i governi occidentali, attribuire più poteri al governo del presidente del Consiglio". Berlusconi ha spiegato come "in Italia in questo momento la sovranità non è in mano al popolo, ma ai pm di sinistra i quali, se non piace una legge, la impugnano e la portano davanti alla Corte Costituzionale, che non è più organo di garanzia, ma organo politico e le abroga. Questo - ha sottolineato - non possiamo più tollerarlo. Non possiamo più tollerare che la sovranità sia in mano ai pm di sinistra". CONTRO FINI E CASINI - Con al fianco il governatore della Calabria, Giuseppe Scopellitti, Berlusconi è tornato sui concetti già espressi nella mattinata di martedì in un videomessaggio, e ha insistito:  "Nei prossimi due anni di legislatura potremo fare finalmente le riforme dopo che se ne sono andati via Casini e Fini. Dopo che è andato via Casini ed è andato via Fini - ha ribadito il premier dal palco del Pala Milone - abbiamo una maggioranza più coesa e politicamente più compatta per poter fare le riforme della giustizia, dell'architettura istituzionale e del sistema tributario. Finora non ci è stato possibile a causa del veto posto dai nostri ex alleati". I PUZZONI DI SINISTRA - Le bordate del premier si abbattono anche sulla sinistra e i suoi leader, definiti "sempre incazzati" perché vedono la propria faccia riflessa allo specchio del bagno ogni mattina. Poi il Cavaliere svelar che, in realtà, i leader della sinistra "non è che si lavino molto". Poiché "sono costretti a venire in Parlamento - spiega - devono andare in bagno e sono costretti a farsi la barba, ma non è che si lavino molto...". Quindi il presidente del Consiglio torna a spronare all'ottimismo, a differenza di quanto fa la sinistra, che "invece è sempre pessimista". Poi si scaglia contro le "critiche dell'opposizione che leggerete sui giornali" e annuncia: "Vi dico che è già pronta una legge che sarà portata al prossimo CdM" per aumentare il numero dei componenti del governo. E ci sarà "un sottosegretario per ogni ministero. Noi siamo cinquantanove in tutto, mentre con Prodi - ha sottolineato - erano più di cento". IL VIDEOMESSAGGIO - Nel videomessaggio diffuso nella mattinata di martedì, nel mirino di Berlusconi ci era finito il presidente della Camera, negli ultimi giorni scatenato negli attacchi contro l'ex alleato. "Il tentativo di Fini e delle sinistre di rovesciare il governo facendogli mancare la maggioranza in Parlamento è fallito - ha ricordato il premier -, ma non solo: ha dato vita a una nuova maggioranza che è oggi più esile nei numeri ma più coesa di prima". Questi alcuni degli estratti del videomessaggio pubblicato su Youtube per lanciare la volata elettorale al Pdl in vista delle urne del 15 e 16 maggio.  Un voto che è significa fiducia per l'esecutivo: "Dobbiamo vincere non solo per portare il buon governo nei Comuni e nelle Province, ma anche, e soprattutto, per  confermare e rafforzare il nostro governo sul piano nazionale". "Senza Fini maggioranza più coesa: guarda il video di Berlusconi su LiberoTv "SFIDA A LIVELLO NAZIONALE" - "Abbiamo la possibilità - aveva già affermato il premier nel video pubblicato in mattinata- di governare e finalmente di realizzare quelle riforme dell'architettura istituzionale dello Stato, della giustizia, del sistema tributario, che sinora a causa dei nostri alleati, prima Casini e poi Fini, non eravamo mai riusciti a realizzare perché nella maggioranza non avevamo i numeri per farlo". Un tema, questo, già ribadito sabato a Latina. La sfida, per Berlusconi, si sposta velocemente dal piano locale a quello nazionale: "Sono convinto che riusciremo in questo nostro disegno entro la fine della legislatura e respingeremo con la politica dei fatti, gli attacchi, gli insulti, le menzogne che l'opposizione e le toghe militanti della sinistra continuano a seminare nelle piazze, nelle televisioni, sui giornali, contro di noi".

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