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Berlusconi: "I pm di Milano un cancro da estirpare"

Il Premier a Milano col Pdl: "Vinciamo al primo turno. Datemi 53mila voti: qui miglior governo locale in Italia". Poi giura: "Mai moschee e patrimoniale". / FOTO

Giulio Bucchi
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Silvio Berlusconi arriva al Palasharp, per la manifestazione del Pdl in vista del voto amministrativo del 15-16 maggio, ed esalta subito i sostenitori: "Datemi 53mila preferenze oppure la sinistra mi farà il funerale. E' inimmaginabile che una città come Milano vada alla sinistra". E' la chiamata alle armi del premier, che davanti a un palazzetto gremito carica la campagna elettorale che affronta a Milano da capolista per il sindaco uscente Letizia Moratti. "Possiamo e dobbiamo vincere al primo turno, Letizia Moratti, Guido Podestà e Roberto Formigoni sono la migliore amministrazione locale in Italia". Anche perché la concorrenza non lo spaventa. "Pisapia? E' un candidato da pazzi, che fino al 1998 sedeva in Parlamento con Rifondazione comunista per rifondare il comunismo. E la sinistra è la peggiore d'Europa". Una sinistra, attacca il premier, che "ha preso la carta carbone, cambiando qualche parola, ed ecco pronto il loro programma, ma non saprebbero svilupparlo. La sinistra al potere significa l'occupazione del potere, il clientelismo, l'inefficienza diffusa". Dal locale, però, si passa velocemente a quello nazionale perché il voto milanese è un test per il governo: "La maggioranza è solida nonostante viviamo in una democrazia malata". La colpa, ribadisce il premier, è di una magistratura politicizzata il cui emblema sono i magistrati della Procura di Milano, "un cancro da togliere". Spazio anche alle riforme, compresa quella sul numero dei parlamentari: "Vogliamo dimezzarli, tramite legge popolare". TASSE E IMMIGRATI - Il tasto più picchiato è quello economico-fiscale. "L'eccesso di controlli fiscali ci costa più di 70 miliardi l'anno", ha esordito il premier, sottolineando poi la tendenza della sinistra ad aumentare la pressione. "La sinistra vuole ridurre il debito pubblico rimettendo l'Ici sulla prima casa, mettendo una tassa patrimoniale. Noi che vogliamo uno stato libero non lo possiamo   permettere. Finchè avremo una responsabilità di governo non succederà mai". "Anche a Milano - aggiunge il Cavaliere - vogliono aumentare l'Irpef e le tariffe come hanno fatto in tutte le altre città che   amministrano, mentre noi non abbiamo aumentato le tasse, non abbiamo aumentato il biglietto del tram e il costo dell'acqua". Argomento caldo, soprattutto dal punto di vista della sicurezza, è quello delle moschee. "Non abbiamo nulla contro le altre religioni - spiega Berlusconi - ma non è giusto costruire moschee quando lì è vietato costruire chiese". La politica della reciprocità non trova però linea comune nelle proposte dell'opposizione: "La loro strategia che è quella di fare entrare quanti più clandestini possibili, dopo 5 anni dargli il voto e cambiare così la bilancia elettorale". L'INTERVENTO A LATINA - In mattinata, il premier era intervenuto telefonicamente anche a Latina, in sostegno del candidato del Pdl Giovanni Di Giorgi. "Il nostro governo nazionale per la prima volta si trova nella situazione di essere sostenuto da una maggioranza coesa politicamente. La diaspora di Fini ci ha permesso di trovare una maggioranza con altri parlamentari che non si trovavano bene nei loro partiti", ha 'esultato' Berlusconi, che ha poi criticato pesantemente la Corte Costituzionale "diventata un organo politico e non di garanzia, come dovrebbe". "E' di sinistra - ribadisce Berlusconi -, essendo stata formata da Capi di Stato di quell'area che si sono man mano succeduti e che hanno messo lì i loro membri tutti di sinistra". Attualmente - aggiunge Berlusconi - cinque sono della sinistra e quattro del centrodestra" e perciò "ogni volta che i pm di sinistra impugnano le leggi" approvate dal Parlamento, la Consulta le abroga. In poche parole, "la sovranità non appartiene più al popolo ma ai pm della sinistra" e il risultato è un governo "che ha meno capacità di intervenire di tutti gli altri Paesi europei".

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