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Usa: "C'è il video esequie". Zittiti i complottisti

Bin Laden sepolto in mare dopo funerale islamico. Il dna conferma: "E' lui". Ma sul web è: "Montatura". Casa Bianca: "Presto le prove"

Andrea Tempestini
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La prova della morte di Bin Laden è la parola del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama: "Lo abbiamo ucciso". Troppo poco, per i complottisti, sempre scatenati e in questa occasioni 'esaltati' dall'ormai celeberrimo falso della foto. Ma Washington vuole (e deve) fugare tutte le teorie dietrologhe che impazzano su internet. Così arriva l'annuncio: "Il mondo nei prossimi giorni vedrà il video della sepoltura in mare del suo corpo, gettato nel Mar Arabico dalla portaerei Usa Carl Visone". Secondo quanto si è appreso, inoltre, l'amministrazione Obama starebbe valutando l'ipotesi di diffondere le foto del cadavere del leader di Al Qaeda. Segue l'articolo di Marco Gorra su tutte le teorie dei complottisti. Una sola foto, finta. Niente corpo. Una frettolosa sepoltura in alto mare. Avessero potuto ordinare al genio della lampada come far venire fuori i dettagli dell'uccisione di Bin Laden, i cospirazionisti di ogni latitudine non avrebbero potuto chiedere di meglio. La foto. Del cadavere del nemico pubblico numero uno dell'Occidente non si sono viste immagini. A Washington ce le hanno, ma data la loro natura (il volto è mutilato da una profonda ferita sopra l'occhio sinistro e lo spettacolo non è bellissimo) l'orientamento è di non pubblicarle. Anche perché un danno già è stato fatto. A poche ore dall'annuncio della Casa Bianca, ignoti buontemponi fanno arrivare ad una tv pachistana l'immagine di un cadavere dalle fattezze simili a quelle di Bin Laden sostenendo si tratti dell'illustre fuggiasco. I capi dell'emittente, forse contagiati dall'eccitazione generale, non si stanno a fare troppe domande e la diffondono. E mal gliene incoglie: trattasi difatti di grossolano falso circolante in Rete da cinque anni almeno. Questione di minuti, e sul web la bufala è scoperta: Photoshop, e anche fatto alla buona. La stazione tv innesca una subitanea retromarcia ritirando la foto perché «non è stato possibile verificare l'attendibilità della fonte». Il corpo. L'unica certezza è che è stato asportato il cervello. Per il resto, buio fitto. A salma ancora calda, sono stati prelevati alcuni campioni di tessuto per effettuare la comparazione del dna con quello di una sorella dello sceicco, morta a Boston di tumore qualche anno fa. Gli esami hanno dato esito positivo: il cadavere è quello di Osama Bin Laden al cento per cento. Oltre il referto - autorevole perché arrivato col timbro della Casa Bianca - però non c'è altro. La sepoltura. Questo è l'aspetto più controverso. Al termine del conflitto a fuoco, il corpo di Bin Laden è stato portato a bordo della portaerei americana Carl Vinson, di stanza nel nord del Golfo persico. Qui è stato celebrato il funerale con rito islamico: il corpo è stato lavato e avvolto in un lenzuolo bianco prima di essere posto in un sacco zavorrato. Dopodiché, i resti mortali della mente dell'11 settembre sono stati presi e dati in pasto ai pesci: Osama Bin Laden è stato sepolto in alto mare. La decisione è stata presa dai vertici americani dopo che nessun Paese aveva accettato di ospitare in proprio territorio le ingombranti spoglie. La motivazione di quanti hanno rifiutato è delle più lineari: qualunque luogo sulla terraferma fosse stato scelto per la sepoltura sarebbe diventato ipso facto un santuario meta di pellegrinaggi, una specie di Predappio del jihad. E l'unico modo per scongiurare lo scenario era  seppellire il terrorista in mezzo al mare. Detto, fatto. Questo il quadro, si intuisce agevolmente come gli eventi abbiano gettato tonnellate di legna sul fuoco del cospirazionismo. Milioni di persone che a prescindere ce l'hanno con gli americani e che hanno bisogno del più farlocco degli appigli per berciare su Internet che è tutta una montatura della Cia e delle multinazionali si sono ritrovati con una miniera d'oro davanti alle mani. Emuli di Donald Trump che invocano il certificato di morte, smanettoni che hanno le prove che Bin Laden non è mai esistito o che è morto dieci anni fa e scoppiati che spiegano che in realtà è tutto dovuto al fatto che il primo maggio è una ricorrenza occulta e mica sarà un caso che anche l'annuncio della morte di Hitler, sessantasei anni fa, sia arrivato per la festa del lavoro: ieri il Web era pieno di frescacce del genere. Perché per ammazzare un fantasma non basta nemmeno sparargli nella testa. di Marco Gorra

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