Bordata contro Tremonti: 'Premier sapeva tutto'
Dagospia: Sallusti ha avvisato il premier dell'intervista a Galan, Silvio ha dato l'ok per mettere in difficoltà l'"erede" Giulio
Silvio Berlusconi sapeva dell'intervista del Giornale a Giancarlo Galan e ha dato il suo via libera, tutto per mettere in difficoltà Giulio Tremonti. Lo rivela il sito di gossip politico-mediatico Dagospia, secondo cui il direttore di via Negri Alessandro Sallusti, una volta su carta l'intervista di Adalberto Signore al ministro dei Beni culturali, durissimo contro il collega dell'Economia, avrebbe chiamato Palazzo Chigi per avvisarlo del possibile effetto deflagrante. E Berlusconi, riferisce Roberto D'Agostino, avrebbe dato il suo consenso alla pubblicazione. Il tutto per suscitare le ire di Tremonti, il 'preferito' del presidente Napolitano per un eventuale dopo-Cavaliere, e rendere possibile la mediazione avvenuta giovedì sera (leggi l'intervista a Vittorio Sgarbi che dice la sua su tutta la vicenda). FELTRI E LA "GABBIA DI MATTI" - Come scrive Vittorio Feltri nel suo editoriale su Libero in edicola oggi 22 aprile, "il problema, a meno di un mese da elezioni amministrative, è non dare l'impressione che il Pdl sia una gabbia di matti". "Incidente chiuso?" si chiede il fondatore di Libero in riferimento alle bordate anti-Tremonti di Galan. "Presto per dirlo. Ma è difficile che le parole del titolare dei Beni culturali cadano nel dimenticatoio. Il ministro dell'Economia non è tipo da incassare in silenzio". "Sia come sia, l'effetto delle ricorrenti baruffe è fortemente negativo". Feltri conclude con quella che "non è una reprimenda ma una preghiera: smettetela di esibire il peggio di voi e datevi da fare almeno per meritare il voto che anche stavolta vi daremo". Nella serata di giovedì il faccia a faccia tra Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti, il day-after il missile sganciato da Giancarlo Galan sul ministro dell'Economia, è durato due ore, più di quanto chiunque si potesse aspettare. Le richieste di Tremonti erano chiare: basta con il "fuoco amico", altrimenti potrebbe spuntare l'ipotesi, già ventilata più volte in passato, di abbandonare il dicastero. Giulio non può più tollerare le bordate di quello che definisce "il partito della spesa", e ha spiegato nuovamente al premier come l'attuale situazione economica non consenta "scosse" ma soltanto una "buona amministrazione dell'esistente". Silvio Berlusconi, da par suo, avrebbe chiesto al ministro qualche misura da mettere sul piatto a breve termine: in cima alla lista dei desideri del Cavaliere, quello di abbassare le tasse. FUOCO AMICO - Al centro del faccia a faccia, ovviamente, anche le durissime parole di Giancarlo Galan, che ha bollato il ministro dell'Economia come "socialismo" e ha detto che "con lui non si vincono le elezioni". Tremonti avrebbe chiesto conto a Berlusocni dell'attacco auspicando con decisione di far cessare "il fuoco amico" che ha lo scopo di "indebolirmi". Il premier avrebbe riferito di essere all'oscuro della vicenda e avrebbe rassicurato Tremonti: il pieno sostegno alla linea di politica economica del Tesoro non è messa in dubbio. NIENTE TAGLI - Il titolare del Tesoro, tranquillo e sereno durante il colloquio, avrebbe anche aggiunto come l'economia reale stia dando segni di ripresa. Sul fronte dei conti pubblici, ha sottolineato Tremonti, il rapporto deficit-Pil è in netto miglioramente, soprattutto rispetto ad altri paesi, come la Francia (un concetto sul quale il ministro era tornato anche giovedì in un botta e risposta a distanza con il numero uno di Bankitalia, Mario Draghi). Ma nonostante ciò, il numero uno di via XX settembre tende ad escludere una sforbiciata fiscale: a suo parere non sono possibili né ritocchi all'Irpef, né tagli al bollo auto o altre misure simili. SEMPLIFICAZIONE - La parola d'ordine di Tremonti rimane "avanti con la semplificazione". Secondo quanto riferiscono tecnici di un ministero economico di primo piano, a breve ci saranno due riunioni del comitato sulla riforma fiscale, che sta lavorando tra le altre cose, per individuare le coperture della riforma stessa. Coperture che, aggiungono le stesse fonti, non sarebbe comunque possibile individuare per effettuare un taglio a breve termine. Quanto alla "scossa" all'economia più volte auspicata dal premier in passato, Tremonti avrebbe ribadito che in questo momento quello che serve è "una buona amministrazione".