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Siria, migliaia in piazza. Governo spara sulla folla

Venerdì della collera, manifestazioni a Daraa, Damasco, Homs e Lattakia: repressione con lacrimogeni e proiettili

Rosa Sirico
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In Siria esplode l'ennesimo "venerdì di protesta" e le forze governative intervengono sui manifestanti scesi in piazza contro il presidente Bashir al-Assad, che da oltre 10 anni detiene il potere nel Paese, per chiedere riforme democratiche. Secondo l'emittente al-Arabiya, nella capitale Damasco la polizia avrebbe tentato di disperdere la folla a colpi di lacrimogeni. Attivisti su Facebook, inoltre, riferiscono che agenti avrebbero aperto il fuoco contro i manifestanti in alcuni sobborghi di Damasco, a Homs e Lattakia. Per ora non si ha notizia di vittime. PROTESTA - Migliaia di persone hanno manifestato a Daraa, epicentro delle mobilitazioni che scuotono il Paese dallo scorso 15 marzo. Ad Al-Saraya, nel centro della città, i dimostranti hanno scandito slogan contro il regime e per la libertà. A nulla, dunque, sono servite le concessioni offerte dal presidente Bashar Assad: amnistia per decine di detenuti e formazione di un nuovo governo non hanno placato la popolazione. Al termine della preghiera del venerdì, la protesta si è allargata in tutto il Paese. Non solo a Damasco e a Daraa, ma anche a Baniyas, Homs, Latakia, Banias. Un attivista ha raccontato ad Al Jazeera che "decine di migliaia" di manifestanti stavano cercando di entrare nella capitale Damasco, dal sobborgo Douma, ma si sono trovati di fronte forze di sicurezza che hanno usato contro di loro gas lacrimogeni. Lo scorso venerdì le forze di sicurezza siriane hanno ucciso 26 persone a Daraa. Testimoni hanno riferito di 50.000 persone al di fuori della capitale Damasco e 10.000 a Daraa. Una delle principali richieste dei manifestanti resta la revoca dello stato di emergenza in vigore dal 1963. GIONALISTA LIBERATO - Un giornalista siriano è stato liberato dalle autorità, dopo 16 giorni di detenzione. Il reporter, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha contattato Associated Press dopo il suo rilascio e ha raccontato di essere stato frustato e picchiato. Il giornalista, la cui testa è stata rasata, ha riferito che circa 200 persone sono state liberate dal centro di detenzione in cui ha passato le ultime due settimane. Giovedì il presidente siriano ha ordinato il rilascio di centinaia di detenuti coinvolti nelle proteste antigovernative. L'APPELLO EUROPEO - Italia, Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna hanno chiesto a Damasco di soddisfare "le legittime" richieste di riforme politiche del popolo siriano e condannato l'uso della forza contro manifestanti politici. Lo rende noto un comunicato diffuso in simultanea nelle capitali dei cinque Paesi, che fanno parte del gruppo Quint sul Medio Oriente.   

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