Caso Ruby, testimoni come funghi 'Timing sospetto' e 'Metodo Tortora'
Spuntano due racconti sulle cene di Arcore: "Un incubo", dicono le 19enni. Ghedini: "Tempismo incredibile..."
Tra le pieghe del caso Ruby spuntano testimoni come funghi. Gli ultimi due sono stati pescate da Repubblica e Il Corriere della Sera, che hanno raccolto la versione di due ragazze "poco più che diciottenni al momento dei fatti" e che avrebbero esposto ai giudici la loro versione circa le cene di Arcore. Immediata è arrivata le replica dei legali del premier, che hanno sottolineato il "tempsimo sospetto" con cui sono emerse le ultime testimonianze. L'onorevole Pdl, Giorgio Stracquadanio, effettua un parallelismo tra il 'caso Berlusconi' e il 'caso Tortora', ricordando come il giornalista venne distrutto dalla "geometrica potenza di fuoco nuove 'testimonianze' con cui stordire l'opinione pubblica" quando le precedenti accuse, giorno dopo giorno, venivano smontate. INVITATE DA FEDE - Le testimoni sono due ragazze piemontesi di 19 anni, Chiara Danese e Ambra Battilana. Entrambe hanno fornito una descrizione dettagliata di quello che dicono essere il bunga bunga. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Berlusconi "dopo l'ultima barzelletta sconcia si fece portare una statuetta di Priapo e la fece girare tra le ragazze, chiedendo un gioco sconcio al quale né io né Ambra ci prestammo", spiega Chiara Danese. Sono le stesse ragazza a voler raccontare tutto. "Uno degli elementi che mi hanno spinto a prendere questa decisione - aggiunge Chiara - è la posizione che ha pubblicamente assunto il presidente Berlusconi, il quale in più occasioni ha definito 'cene eleganti' le serate che per quanto mi risulta avevano tutt'altra natura". Le due 19enni hanno proseguito nella loro 'tempestiva' testimonianza parlando di palpeggiamenti, inviti a spogliarsi, balli sconci e atti sessuali con il premier ed Emilio Fede fatti dalle altre invitate alle feste. Sul direttore del Tg4, Chiara ha dichiarato: "I complimenti del presidente Berlusconi furono talmente intensi che Fede, non so se come battuta o meno, gli disse: 'Eh, mangia nel piatto tuo che io mangio nel piatto mio(...)'. Forse nelle sue intenzioni io dovevo essere destinata a lui e Ambra a Berlusconi". Le ragazze hanno dichiarato che a invitarle alla residenza del Presidente del Consiglio sarebbe stato proprio Fede. Una delle due ragazze ha spiegato: "Mi sono sentita costretta a parlare del clamore che ha assunto il caso. Nel mio paese sono ingiustamente considerata una escort". Secondo quanto trapelato, le ragazze avrebbero parlato di "notti da incubo" ad Arcore, tra 'spaventose' barzellette del Cavaliere, i doni, giochi a sfondo erotico e la lap dance della consigliera regionale Nicole Minetti. REPLICA DEI LEGALI - "Le nuove dichiarazioni apparse anche quest'oggi su alcuni giornali in relazione alle serate in Arcore, sono destituite di ogni fondamento e contrastano con numerosissime indicazioni di segno completamente opposto". Questa la replica dei legali del premier, Piero Longo e Niccolò Ghedini, che sottolineano i loro dubbi sul tempismo con il quale sono emerse le novità sui quotidiani. "La genesi delle dichiarazioni e i tempi appaiono davvero indicativi e ne dimostrano l'assoluta incosistenza". STRACQUADANIO: "METODO TORTORA" - Delle 'deposizioni ad orologeria' ha parlato poi anche il deputato del Pdl, Giorgio Straquadanio, che ha ossercato come "la procura di Milano sta costruendo il 'caso Berlusconi' allo stesso modo in cui fu costruito dai magistrati napoletani il 'caso Tortora'". Stracquadanio osserva che "anche allora si iniziò con un'accusa infamante con lo scopo di distruggere l'identità e l'immagine del giornalista, e ogni qual volta le accuse iniziavano a sgretolarsi arrivavano con geometrica potenza di fuoco nuove 'testimonianze' con cui stordire l'opinione pubblica. Si produsse allora - ricorda il deputato Pdl - il più grande caso di macelleria giudiziaria della storia d'Italia. Un caso che di fronte al 'caso Berlusconi' - conclude - ormai impallidisce". ATTI DEPOSITATI - Si è poi appreso che la Procura di Milano ha depositato martedì nuovi atti di indagine mettendoli a disposizione delle difese di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, indagati per favoreggiamento e induzione alla prostituzione anche minorile. Pertanto, la Procura ha concesso ai loro legali altri 20 giorni di tempo per presentare memorie o chiedere l'interrogatorio degli indagati. Slitta così la richiesta di rinvio a giudizio, che era prevista per questa settimana, per i tre indagati nel filone principale. Nelle nuove carte depositate sono contenute anche le dichiarazioni rese a verbale davanti ai pm dalle due 19enni, Ambra Battilana e Chiara Danese, che avevano partecipato il 22 agosto scorso a una serata ad Arcore nella residenza di Silvio Berlusconi.