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Rooney silurato dalla Coca Cola e dalla Federcalcio

L'attaccante del Manchester United esulta in modo colorito e si becca una squalifica di due turni e il licenziamento dal colosso Usa di cui era testimonial

Federica Lazzarini
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Se non fosse per il gol di mercoledì 6 segnato contro il Chelsea nel derby inglese in Champions League, questa sarebbe stata davvero una settimana da dimenticare per Wayne Rooney. Il giocatore è stato protagonista lo scorso sabato 2 aprile della rimonta del Manchester United in casa del West Ham, con una tripletta che ha portato la sua squadra alla vittoria per 4 a 2. Tutto bene, fin qui. Sfortunatamente Wayne ha deciso di andare ad esultare, dopo il terzo gol, proprio davanti alla telecamera che non ha potuto fare a meno di registrare le sue colorite esternazioni di giubilo. Parolacce, insomma. Così la Commissione Disciplinare della Federcalcio inglese ha avuto gioco facile nel comminargli una squalifica che lo porterà a saltare i prossimi due match, quello con il Fulham in campionato ma soprattutto la stracittadina con il Manchester City in semifinale di Fa Cup. Ben più severo della penalizzazione sul campo è stato il provvedimento della Coca Cola, colosso produttore di bibite gassate cha aveva eletto Wayne a suo testimonial in terra anglosassone dal 2005. Rooney è stato licenziato in tronco. Il marchio Usa non rinnoverà il contratto dell'attaccante dello United, che perderà così il munifico contratto da 600.000 sterline all'anno. Si paga cara l'esuberanza in campo, oltremanica. La Coca Cola aveva mostrato anche precedentemente di non apprezzare l'immagine del giocatore, che nel 2010 ha rischiato di mandare all'aria il matrimonio per una relazione extraconiugale con una escort. Rooney ha salvato il rapporto con la moglie Coleen ma non ha fatto abbastanza per conservare la stima del partner commerciale. Nelle ultime settimane, poi, la situazione è definitivamente precipitata: le oscenità proferite davanti alla telecamera hanno fatto traboccare il vaso, o, per meglio dire, la lattina.

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