Aula e tribunale: premier gioca su due fronti
Caso Ruby, oggi camera vota autorizzazione. Domani udienza a Milano. E intanto è in ballo il processo breve
Il Ruby-day è quasi arrivato. Domani, si apre il processo che vede il premier Silvio Berlusconi imputato per concussione e prostituzione minorile. Una questione che si gioca contemporaneamente su due fronti, quello giudiziario e quello politico. UDIENZA PRELIMINARE - La prima udienza di quel processo che vede il premier imputato per concussione e prostituzione minorile sarà di smistamento: servirà semplicemente a redarre un calendario di appuntamenti e il dibattimento slitterà di qualche mese. Tant'è che in aula domani non saranno presenti né il premier Berlusconi né il suoi legali Niccolò Ghedini e Piero Longo. Quell'aula del tribunale però sarà stipata dai media: sono ben 111, infatti, gli accrediti richiesti dalla stampa nazionale e non per poter assistere alla prima udienza, anche se in aula non sarà permesso filmare il processo. Karima El Marough-Ruby Rubacuori, intanto, potrebbe porsi come parte civile nel processo. Per ora si tratta solo di voci, che non hanno trovato ancora conferma. In ogni caso, Ruby continuerà ad essere teste sia dell'accusa sia della difesa. PREMIER INTERCETTATO - Tra gli atti presentati dalla Procura milanese sono presenti ben tre telefonate di Berlusconi. Si tratta di conversazioni intrattenute con il consigliere lombardo Nicole Minetti il (1 agosto 2010) in cui la Minetti informa il premier di esser venuta a conoscenza del fatto che sia in corso un'indagine su Ruby; con Raissa Skorkina (26 settembre 2010), in cui la ragazza chiede al Cavaliere l'ok per ottenere "benzina" dal ragionier Spinelli; con Marysthelle Polanco (4 ottobre 2010), in cui emerge l'intervento di Berlusconi a favore del suo inserimento in tv. Tre conversazioni in cui compare il premier, pur essendo non intercettabile perché parlamentare (se non previa autorizzazione della Camera), ma emerse dagli omissis della procura perché in qualità di intelocutore delle ragazze che in quel momento sono legittimamente intercettate. CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE - Alle 15 si vota a Montecitorio sul "conflitto di attribuzione" dinanzi alla Corte costituzionale. La questione - com'è noto - è stata sollevata dalla maggioranza, secondo cui la competenza del processo Ruby non toccherebbe al Tribunale ordinario ma al Tribunale dei ministri. Il centrodestra, dunque, è all'opera per traferire il Ruby-affaire è necessario raggiungere la maggioranza assoluta, ovvero 316 voti. Una quota, già toccata lo scorso 3 febbraio quando l'Aula votò, sempre sul caso Ruby, per la restituzione degli atti alla Procura di Milano. Berlusconi, anche questa volta, è convinto di farcela. IL PROCESSO BREVE - Sul tavolo di Montecitorio c'è anche la cosidetta "prescrizione breve", ovvero l'emendamento del deputato Pdl Paniz che ridurrebbe i termini della prescrizione per gli incensurati, qualora non sia ancora concluso il processo di primo grado. Si tratta però solo del sesto punto all' odg. Pertanto, riferiscono fonti parlamentari, la maggiornaza sarebbe orientata a ridisegnare il calendario dei lavori dell'Aula. Si potrebbe arrivare, così, ad una maratona notturna per completare l'iter del provvedimento sui piccoli comuni. Così forse già da mercoledì mattina, la Camera potrebbe iniziare a votare gli emendamenti sul processo breve. Slitterebbe, invece, a martedì prossimo la legge comunitaria 2010.