Afghanistan, attacco a sede Onu: 20 morti
Due vittime decapitate. Talebani armati si sono infiltrati in un corteo di protesta contro rogo Corano avvenuto in Usa
Potrebbero essere 20, tra le quali almeno otto impiegati stranieri delle Nazioni Unite, le persone rimaste uccise nell'attacco alla sede dell'Onu a Mazar-i-Sharif, nel nord dell'Afghanistan. Due delle vittime, secondo quanto riferito da fonti della polizia, sarebbero state decapitate. Secondo la ricostruzione di un testimone locale, alcuni talebani armati si sarebbero mescolati a un gruppo di manifestanti. I fondamentalisti sono poi entrati in azione con le armi che nascondevano quando il corteo è giunto di fronte alla sede dell'Onu. ROGO CORANO - All'origine del corteo, il rogo del Corano effettuato lo scorso 21 marzo dal pastore della Florida, Wayne Sapp. Il pastore tenne un vero e proprio processo, al termine del quale il Corano fu giudicato "colpevole di crimini contro l'umanità". Ad aiutare il pastore nella provocazione - la notizia rimbalzò in fretta da un capo all'altro del mondo - c'era il celebre e controverso reverendo Terry Jones, balzato agli 'onori' delle cronache quando, nel settembre scorso, annunciò di voler dar fuoco al Corano in occasione dell'11 settembre, anniversario dell'attentato alla Torri Gemelle. Jones, al centro di fortissime pressioni internazionali, rinunciò alla messinscena.del presidente usa, Barack Obama. ATTACCO A SEDE ONU - L'assalto alla sede Onu è avvenuto al termine della marcia di protesta guidata dai leader religiosi a Kabul. I manifestanti, al termine delle preghiere del pomeriggio, hanno anche incendiato una bandiera americana. Davanti all'amabsciata degli Stati Uniti c'erano 200 persone, che scandivano cori quali "morte all'america". La protesta è deflagrata dopo la preghiera del venerdì. Successivamente si è appreso che l'invito a manifestare in strada contro il rogo del Corano era direttamente arrivato dal mullah locale che aveva tenuto un sermone. SGOMENTO DELLA FARNESINA - La Farnesina ha espresso "sgomento e preoccupazione" per l'avvenuto. Il ministero degli Esteri ha diffuso un comunicato in cui ha sottolinato la paura per "un attentato che ha causato la perdita di vite innocenti, tra i dipendenti delle Nazioni Unite e i manifestanti. Si tratta", conclude la nota, "di un episodio drammatico che condanniamo fermamente".