Manduria, fuga migranti. Regioni: no a tendopoli
Clandestini scappano in massa dal campo pugliese. Lampedusa, c'è troppo vento: niente trasferimento per i 3.930 irregolari
Il vento blocca le operazioni di trasferimento a Lampedusa, ma in Puglia hanno fatto in tempo ad arrivare nuovi migranti. A Taranto ha attraccato nella mattinata di venerdì la nave Excelsior, con a bordo 1.716 immigrati provenienti dalla Sicilia, destinati alla tendopoli di Manduria. A Roma, intanto, si è riunita la cabina di regia sull'emergenza clandestini: l'incontro è stato aggiornato a martedì, ma quello che ne è emerso, fino ad ora, è il 'no' secco delle regioni circa l'ipotesi di ospitare delle tendopoli. Guarda il video dell'arrivo dei migranti a Manduria su LiberoTv FUGHE DA TENDOPOLI MANDURIA - E' proprio nell'accampamento di Manduria che si sono verificate le situazioni più tese. Nella tendopoli i profughi vengono identificati, e solo successivamente possono essere trasferiti nell'altro campo di accoglienza, allestito in provincia di Potenza, a Palazzo San Gervasio. A Manduria, però, la folla di irregolari è incontenibile, e dalla tendopoli si registrano fughe di massa. I profughi scappano da un varco che si trova all'altezza del cancello della piccola recizione, alta non più di due metri. Il pertugio era stato fatto nelle ore precedenti dai Vigili del Fuoco che stanno eseguendo dei lavori nella zona: dopo che gli immigrati lo hanno scoperto, hanno preso ad utilizzarlo come via di fuga. All'arrivo delle delegazioni guidate dall'ex ministro delle Politiche Comunitarie, Andrea Ronchi, e del presidente del consiglio regionale pugliese, Onofrio Introna, si è creata una grande ressa e la sitauzione, all'ingresso della tendopoli, sembrava sul punto di sfuggire di mano. Gli immigrati si sono affacciati dalla rete di protezione gridando "libertà, libertà". Poi, al cancello d'ingresso sono stati appesi alcuni striscioni, uno dei quali recitava: "Vogliamo le vostre promesse". LAMPEDUSA: VENTO, EVACUAZIONE INTERROTTA - Il 'fronte' immigrazione rimane caldo anche a Lampedusa. Il governo opera per trovare una rapida soluzione: venerdì mattina si è tenuta la cabina di regia a Palazzo Chigi. Il vento, però, si è messo di mezzo, e ha costretto a uno stop il piano di trasferimento dei clandestini. Giovedì Berlusconi ha annunciato che il 4 aprile sarà a Tunisi per un incontro con il capo di governo locale: obiettivo, rafforzare le intese per contenere i flussi migratori. Sempre giovedì, il ministro degli Esteri, Franco Frattini, è tornato a pungere l'Europa, della quale ha sottolineato l'assoluta "assenza di solidarietà" nell'emergenza clandestini. NIENTE SBARCHI - La notte tra giovedì e venerdì ha segnato una tregua per i lampedusani: non è arrivata sulle coste nessuna carretta del mare. Però il piano di evacuazione dell'isola promesso mercoledì dal Cavaliere in visita in Sicilia, ha dovuto subire una frenata. Da giovedì pomeriggio, infatti, a causa del forte vento e delle difficili condizioni del mare, sono stati sospesi i trasferimenti di migranti dall'isola. Le navi che avrebbero dovuto imbarcare gli stranieri, infatti, non riescono ad attraccare in porto, e il vento, sostengono le previsioni, non dovrebbe accennare a diminuire prima di venerdì sera. A Lampedusa, così, restano 3.930 clandestini in attesa di essere trasferiti, e venerdì mattina è arrivato anche un nuovo traghetto (La Superba) che dovrà prendere parte alle operazioni di trasferimento. ARRIVA 'LA SUPERBA' - Nella mattinata di venerdì, alla bannchina di Chiapparo nel porto di Taranto, con circa un'ora di ritardo rispetto alla tabella di marcia, è giunta la nave Excelsior della Compagnia Grandi Navi Veloci. L'imbarcazione proveniva da Lampedusa, ed aveva a bordo 1.716 irregolari destinati al campo di Manduria. Anche in questo caso, il ritardo è stato determinato dal forte vento che ha rallentato la traversata.