Microsoft contro Google: "Uccide la concorrenza"
Colosso di Seattle presenta ricorso all'antitrust della Ue: "Abuso di posizione dominante del motore di ricerca"
Microsoft fa guerra a Google per abuso di posizione dominante. Giovedì la società fondata da Bill Gatssa ha presentato ricorso alla commissione antitrust dell'Unione europea contro il motore di ricerca, reo di discriminazione nei confronti di siti rivali. In altri termini, per la società di Seattle, Google avrebbe avviato una "serie di azioni" che ostacolerebbero in modo ingiusto la concorrenza. "Non siamo sorpresi del ricorso" - fanno sapere da Google. Intanto, la portavoce della commissione Ue Amalia Torres, assicura che l'antitrust europero si darà da fare "e, come previsto dalla procedura, informerà Google e chiederà il suo punto di vista". IL RICORSO - L'azione di Microsoft si inserisce in un'indagine già avviata dalla commissione Ue e il responsabile legale della società di Seattle, Brad Smith, fa sapere che la situazione in Europa è peggiore che negli Usa. "Per questo - spiega - abbiamo focalizzato il nostro ricorso su una serie di azioni che Google ha preso per rafforzare la sua posizione dominante nei motori di ricerca e nella pubblicità sui motori di ricerca, a scapito dei consumatori europei". Microsoft, in particolare, giudica anticoncorrenziali una serie di azioni di Google tra cui il riuscire a rendere poco visibili, su altri motori di ricerca, i contenuti di YouTube, il creare difficoltà ai software Microsoft installati sui cellulari per la visualizzazione di contenuti provenienti da YouTube, il bloccare l'accesso ai contenuti editoriali che Google ha copiato o immagazzinato, il rendere costoso ai concorrenti di Google inserire pubblicità online, l'impedire alla concorrenza di creare delle caselle di ricerca che non si rivolgano al motore di ricerca Google. Certo, Google punta in alto, "ma non dovrebbe esserle permesso perseguire pratiche che impediscano alla concorrenza di offrire delle alternative" ha spiegato Smith. I PRECEDENTI - Già a novembre la Commissione europea aveva lanciato un'indagine su come Google elencasse i suoi rivali nei risultati di ricerca, in seguito agli esposti presentati da compagnie web minori, tra cui Ciao, sussidiaria di Microsoft. Google si è detta non sorpresa da questa mossa proprio perché la ditta di Redmond possiede Ciao.