Vendola si fa il campo di marijuana Ecco la risposta di Nichi a Formigoni
Finanziato dalla Regione Puglia, verrà impiegato per produrre olio e mostrato agli scolari in gita / SPECCHIA
Nichi Vendola ci dà sempre delle grandi soddisfazioni. Dopo aver piazzato geograficamente la Puglia all'altezza dell'Abruzzo, dopo avere deciso di recitare a teatro per il suo giudice, ecco che l'ultimo gesto del governatore pugliese ci evoca un'immagine da beat generation. C'è Nichi, ad occhi socchiusi, rintronato di marijuana, che snocciola discorsi in barese dalla semantica finalmente ineccepibile; e lo fa sdraiato in una Chevrolet che attraversa le campagne rossastre di Polignano a Mare, trasformatesi in foreste di canapa. In sottofondo scorre “Ohi Maria” degli Articolo 31 («le vacanze le farò in Giamaica dalla mia Maria bella/ aspetto e intanto voto Pannella e canto»). Una suggestione potente. Indotta dal fatto che proprio ieri l'associazione CanaPuglia ha iniziato, nei campi della località Chiesa Nuova, frazione di Polignano, la semina ufficiale della “cannabis sativa certificata, che contiene la sostanza psico-attiva ma nei limiti imposti dall'Unione Europea”. Tutto finanziato dalla Regione Puglia, cioè dal suo governatore Vendola, finora per 25mila euro. Tra l'altro, lo stesso Vendola, giusto qualche giorno fa, s'era infiammato in una polemica con Roberto Formigoni. Il pugliese aveva affermato: «Per un mafioso è molto più semplice diventare un eco mafioso che non un trafficante di droga perchè i reati ambientali sono al massimo contravvenzionati». Il lombardo aveva risposto: «Vendola è sotto l'effetto di qualche sostanza». Trafficanti e stupefacenti. Battuteggiano i sostenitori del Pdl che Formigoni sapeva qualcosa, e che Comunione e Liberazione deve avere un' intelligence efficentissima. NON SONO ROLATE - Ora, per compiutezza di notizia, bisogna dire che i coltivatori della cannabis pugliese non la coltivano «per scopo di lucro», afferma Claudio Natile, responsabile del progetto insieme a Carmine Campaniello. «Utilizzeremo la coltivazione come veicolo di informazione, ci porteremo le scolaresche, perché si crei una cultura sostenibile». Nessun lucro, quindi; ma un progetto culturale. É indispensabile altra specifica. «L'associazione CanaPuglia nasce con l'intento di incentivare la coltivazione della canapa in Puglia informando i possibili fruitori dell'utilità e delle potenzialità che la coltura della canapa fornisce e ha fornito nel passato. Con la canapa può essere prodotto molto, tessuti, farmaci. Fino al combustibile, alla carta, all'energia, e agli alimenti!». Il progetto si chiama “Spiriti bollenti”. Pure se - aggiungiamo noi- ad essere nota è soprattutto l'altra attitudine della cannabis: la produzione di quelle delicate infiorescenze femminili essiccate della pianta comunemente note come spinello, canna o spino o cannone. Le quali, a loro volta, richiamano riti giovanilmente eversivi: la manipolazione del cartoncino che funge da filtro, l'atto lento dello svuotamento del tabacco, la rollata con slinguamento che lì per lì ti pare di essere una rockstar in alterazione di coscienza, ma dopo ti svegli e scopri d'essere il solito pirla, solo un po' più lento. Non staremo a discutere degli effetti psicotropi della canna, perchè ognuno in fondo è libero di fare ciò che vuole. QUATTRO MILIONI - E non faremo troppo i bacchettoni. Primo, perchè non ci s'attaglia; e - secondo- perchè proprio un mese fa la stessa associazione pugliese aveva inaugurato un “ciclo di manifestazioni culturali con la prima produzione in Italia della cosiddetta «pizza sativa», con farina di canapa, perfetta anche per i celiaci”. Perfetta. E i celiaci di certo ringrazieranno. Però, insomma, è ben curioso che a questi simpatici progetti l'Unione Europea abbia destinato 4 milioni di euro di fondi, con la benedizione di Nichi. Ohi, Nichi. D'ora in avanti continueremo ad immaginarlo intorpidito in una nuvola giamaicana, nel campo di piantine di cultura sostenibile... di Francesco Specchia