Bossi: "Non litigo col Cavaliere ma tratto col Pd"
La parola al Senatur: "Niete soldi agli immigrati. La sinistra? Dopo il federalismo altre novità" / PANDINI
"L'importante è portare a casa il federalismo, poi bisogna mettere qualcosa di nuovo". Umberto Bossi risponde così, a margine di un convegno sul federalismo a Besozzo, Varese, a chi gli chiede dei rapporti nella maggioranza e degli abboccamenti col Pd. Poco prima, il leader leghista aveva affermato: "Sono soddisfatto delle convergenze sul federalismo, ma con la sinistra è un dialogo che va avanti da tempo. Solo che adesso s'è mossa, prima non si muoveva". Quando era arrivato al teatro Duse, dove lo aspettavano tra gli altri il sindaco e senatore Fabio Rizzi, i lumbard Davide Boni e Massimo Garavaglia e il parlamentare pd Daniele Marantelli, il Senatur aveva affrontato la raffica di domande dei cronisti. Senza risparmiare qualche stoccata, soprattutto sugli immigrati. Ecco il 'Bossi pensiero' in versione integrale. Ministro, è soddisfatto che il comando delle operazioni in Libia sia stato preso dalla Nato? "È comunque meglio la Nato della Francia. Mi pare che le cose stiano andando un po' meglio. Stanno trovando una soluzione. Ogni bomba che cade là fa scappare della gente che arriva qui da noi". Il Pd chiede un dicastero per l'immigrazione. "Ci penso io a farlo e vedrete che tutto va a posto". Il ministro Frattini ipotizza di pagare alcuni extracomunitari per accettare il rimpatrio. "Macché pagare, io non gli darei niente. Li caricherei sulle navi e li riporterei indietro". Ma poi potrebbero sempre tornare in Italia... "E noi li riportiamo ancora a casa". Parliamo di rimpasto. È soddisfatto per la nomina di Saverio Romano alle Politiche Agricole? "Per me è necessario risolvere il problema delle quote latte". Il Quirinale non è entusiasta di Romano. "Non ne so niente, chiedetelo a Napolitano". Berlusconi vorrebbe ampliare il numero di sottosegretari. Per voi cosa potrebbe cambiare? "I nostri spingono per avere le Politiche agricole. Per me è importante dare la terra ai giovani e risolvere il problema delle quote latte". Vi sentireste più garantiti con un leghista al posto di Romano? "Sì, però non voglio mica litigare con Berlusconi". La Parmalat finirà in mano ai francesi? "No, resta qui come la Fiat. Il resto sono fantasie di voi giornalisti. Ho mandato Cota (Roberto, il governatore del Piemonte, ndr) in America a seguire la vicenda e Fiat non va via". Intanto avete fatto un altro passo in avanti sul federalismo. "Sta arrivando il decreto in consiglio dei ministri". Ma la maggioranza c'è o no? "Mah... i numeri ci sono. Berlusconi dice di sì, li ha trovati". Il Pd s'è astenuto sul federalismo. Si può parlare di convergenza? "Il Pd s'è astenuto, se non l'avesse fatto non sarebbe passato. Ormai da tanto tempo dobbiamo fare i conti con la minoranza. E con la sinistra c'è un dialogo che va avanti da tanto tempo". È vero che potreste ridiscutere il federalismo municipale? "Io non cambierei niente". Fini dice che la Padania non esiste. "Può dire quello che vuole, ma se aspettavamo lui... Non ci ha votato il federalismo, se era per lui non ottenevamo nulla. Ha provato a non farlo passare: meno male che non c'è riuscito". Le amministrative sono dietro l'angolo. "La partita è appena iniziata". Volete correre da soli il più possibile. "Sono convinto che non si può ottenere il federalismo e poi tirare il pacco a Berlusconi". Potreste cambiare idea e fare accordi anche con Udc e Fli? "Speriamo di no! Altrimenti c'è il rischio di fare accordi e mettere in piedi un sacco di liti che non permettono di amministrare". Ha scelto il vicesindaco di Milano? "Immagino che la scelta avverrà prima delle elezioni, ma deciderà Giorgetti (Giancarlo, il leader della Lega Lombarda, ndr). Tensioni nella Lega? La Lega non è mai spaccata, i pasticci ce li fate voi giornalisti inventando cose che non esistono". Ministro, Libero sta scrivendo del caso di Monica Rizzi, l'assessore lombardo che s'è spacciata per psicologa senza esserlo ed è indagata dalla procura di Brescia. Per lei deve lasciare la giunta? "Per me potrebbe anche restare. Non voglio fare il giudice di nessuno, ma la Rizzi è una brava ragazza che lavora bene per la gente. Non ha mai fatto male a nessuno". Sta dicendo che ha commesso solo una ingenuità? "Questo lo lascio dire a voi giornalisti. Per entrare nella Lega non abbiamo mai chiesto la laurea. Chiediamo solo che una persona sia onesta e lavori per il bene della gente. Non mi piace giudicare le persone, ma per me la Rizzi è brava". Ultima domanda, a proposito di giustizia. È d'accordo sull'introduzione della responsabilità civile dei giudici? "I giudici non possono non pagare mai o mettersi d'accordo tra loro. Ci sono dei poveracci che sono stati condannati ingiustamente. Il problema è che quando sbagliano, paga lo Stato. Ma i magistrati non sono esattamente lo Stato. La colpa individuale non è dello Stato". di Matteo Pandini