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Il tesoretto Berlusconi non è di Silvio: i figli più ricchi

La famiglia del Cav conta su 1,4 miliardi di liquidità. Ma per la prima volta la prole sorpassa il genitore / BINCHER

Federica Lazzarini
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I figli di Silvio Berlusconi sono diventati più ricchi di papà nel 2010. Per la prima volta la somma dei loro risparmi è riuscita a superare il tesoretto personale del premier, che è anche fondatore della Fininvest. Silvio fra dividendi appena incassati, riserve distribuibili della società, depositi sui conti correnti e investimenti in fondi comuni e titoli azionari ha a disposizione 684,4 milioni di euro. I cinque figli insieme invece possono ora contare su 746,6 milioni di euro, 62 milioni più di papà. La notizia è emersa martedì dopo che il ragioniere Giuseppe Spinelli ha depositato i bilanci delle holding che detengono il capitale della Fininvest. Papà Silvio ne ha quattro (Holding italiana prima, seconda, terza ed ottava), che però detengono il 61,2% del capitale della Fininvest. I cinque figli si dividono il resto: Marina con la Holding quarta, Piersilvio con la holding Quinta, e i tre figli di secondo letto (Eleonora, Barbara e Luigi) la Holding quattordicesima. Visto che per tutti le entrate in origine venivano solo dai ricchi dividendi Fininvest, in teoria Silvio dovrebbe essere il doppio più ricco dei figli. Ma in quella famiglia è accaduto il contrario di quel che avviene quando giovani rampolli nascono già nuotando nell'oro: i figli risparmiano e mettono da parte ogni anno. MANI BUCATE - Papà spende e spande, e così il patrimonio (sempre ragguardevole) viene eroso sempre più. Tutti insieme però i Berlusconi possono contare su 1,4 miliardi di liquidità personale (senza contare quindi il valore delle partecipazioni societarie possedute), e non sono molte le famiglie del capitalismo mondiale a potere contare su tanti soldi in tasca. Il più risparmioso di tutti i Berlusconi si è rivelato Piersilvio, che può contare su 241 milioni di euro messi da parte: ne ha 99 solo sul conto corrente, oltre a 21,9 milioni investiti in titoli amministrati da Banca Arner. Si tratta della filiale italiana dell'istituto di credito svizzero dove papà Silvio ha aperto il suo primo conto corrente, che mantiene ancora, dividendo i suoi risparmi e il portafoglio titoli un po' lì e un po' presso il Monte dei Paschi di Siena, la banca rossa che però ha sempre accompagnato la storia di Fininvest e dei suoi fondatori. Più simile a papà la primogenita Marina, che ha messo da parte 115 milioni di euro e in questi anni ne ha spesi ben di più. Formichine i tre figli più giovani avuti da Veronica Lario: hanno risparmiato 390,3 milioni di euro e ne conservano ben 138,4 sul conto corrente. I tre ragazzi sono anche quelli che hanno diversificato di più gli investimenti della loro holding. Hanno acquistato un palazzo centralissimo a Milano attraverso la Bel Immobiliare (per 39,2 milioni di euro). Hanno puntato sulla Molmed spa, una delle società più innovative nel settore biotech, anche se i risultati non sono immediati. Hanno affidato parte dei loro risparmi a Matteo Arpe, sottoscrivendo quote del fondo Sator Private Equity A L.P., hanno accantonato 4,9 milioni di euro per sottoscrivere con Intesa Vita una polizza su vita intera avente quale beneficiario la società e quale assicurato il presidente del Consiglio di amministrazione. Hanno investito 10 milioni di euro ulteriori “nella gestione patrimoniale in essere presso J.P. Morgan International bank. L'investimento sio è dimostrato opportuno in quanto tale gestione - che ha una ridotta propensione al rischio - nel corso dell'esercizio ha conseguito risultati di tutto rispetto”. I TRE BERLUSCHINI -  I tre Berluschini hanno anche puntato sulla finanza innovativa, come spiega la nota integrativa al bilancio della loro holding, acquistando «una quota di partecipazione in ExpoBee inc, mediante sottoscrizione di un aumento di capitale. Trattasi di operazione dall'elevato contenuto speculativo: qualora dovessero realizzarsi le previsioni di sviluppo, la vostra società potrebbe trarne rilevanti plusvalenze. In caso contrario l'esiguità delle risorse finanziarie impiegate non ne comprometterebbe l'equilibrio economico, finanziario e patrimoniale». Stessa filosofia per l'acquisizione di una partecipazione in “Assicurazioni it spa”.  Nessun movimento particolare nel portafoglio di papà Silvio, dove l'unico dato che risalta è quello dei dividendi riscossi senza mettere nulla da parte per il futuro: 127, 5 milioni di euro, contro i 47 milioni di euro riscossi da tutti e cinque i figli messi insieme. Per tutta la famiglia comunque i conti societari sono saldamente nelle mani del ragioniere Giuseppe Spinelli, il contabile del gruppo che ha assunto una certa notorietà nella recente inchiesta sulle ragazze che frequentavano le feste del Cavaliere (le cosiddette Olgettine lo tormentavano ogni giorno con richieste di pagamenti). Papà Silvio lo ha fatto presidente delle sue holding, i cinque figli lo hanno chiamato comunque in consiglio o come vicepresidente o come semplice rappresentante. In cambio il ragioniere Spinelli viene ricompensato con emolumenti complessivi per 290 mila euro: 258 mila glieli paga direttamente Silvio, 20 mila i tre figli minori, e i restanti 12 mila sono a carico (metà ciascuno) di Marina e Piersilvio. Nemmeno tanto, povero Spinelli, per sobbarcarsi tutte quelle grane... di Fosca Bincher

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