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Interviste al volo' di Wojtyla: in un libro tutti i colloqui in aereo

Nel volume un incredibile serbatoio di riflessioni. E il Vaticano: "Segnalazioni di grazie da tutto il mondo"

Andrea Tempestini
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Le ha inventate lui le interviste e le conferenze stampa “improvvisate” in aereo, durante i lunghi e frequenti viaggi in giro per il mondo: papa Giovanni Paolo II, tra i molti meriti – e non parliamo certo dei suoi meriti da futuro beato e santo – ha avuto anche quello di inaugurare una nuova era nel rapporto con il mondo della comunicazione. Che sapeva come trattare e come esserne anche indipendente, senza farsene condizionare. Ma, fino ad oggi, l'incredibile serbatoio di riflessioni, giudizi, battute, analisi  contenuti nelle conversazioni avvenute tra il Papa e i giornalisti in aereo non era mai stato  “setacciato”  e studiato a dovere. Ci ha pensato Angela Ambrogetti, giornalista vaticanista di lunga e vasta esperienza, che ha fatto un paziente lavoro di recupero del materiale registrato e, in gran parte inedito, dell'archivio della Radio vaticana, e che è stato raccolto in un libro dal titolo Compagni di viaggio. Interviste al volo con Giovanni Paolo II,  pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana. Martedì il volume è stato presentato alla Radio vaticana, alla presenza del cardinale Roberto Tucci, organizzatore dei viaggi di Giovanni Paolo II,  Paloma Gomez  Borrero, vaticanista, don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana, Gian Franco Svidercoschi, vaticanista e scrittore, padre Federico Lombardi, direttore generale della Radio Vaticana e direttore della Sala Stampa della Santa Sede. Suddiviso per continenti, il volume ospita anche testimonianze prestigiose come quella del cardinale Stanisłao Dziwisz, per quarantanni segretario personale di Giovanni Paolo II e più di 40 fotografie, che aiutano il lettore a rivivere l'atmosfera di quegli incontri. E a poco più di un mese dalla cerimonia di beatificazione, la Congregazione vaticana per le cause dei santi continua "a ricevere da tutto il mondo segnalazioni di grandi grazie attribuite a Giovanni Paolo II", come ha  fatto sapere  il capo dicastero, il cardinale Angelo Amato. Il porporato, che ha ottenuto l'approvazione di Benedetto XVI al decreto per la beatificazione di Papa Wojtyla, tiene a precisare che la causa, "posta in una 'corsia preferenziale' è stata seguita con grande attenzione e accurato scrutinio procedurale, anche perché la pressione mediatica faceva sì che essa non potesse essere condotta in modo superficiale, bensì in maniera adeguata alla personalità del futuro Beato". Per la canonizzazione basterebbe l'approvazione di un secondo miracolo. di Caterina Maniaci

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