Maroni: "Regioni aiuteranno Lampedusa"
Il ministro: "C'è l'accordo, posto per 50mila migranti". Sull'isola altri 300 clandestini, ora sono quasi 5.000
Il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha ottenuto il sì da Regioni, Province e Comuni che accoglieranno fino a 50mila migranti. L'accordo di questa mattina è una tappa fondamentale per risolvere la sempre più grave emergenza-clandestini a Lampedusa. Il piano messo a punto con regioni, Anci e Upi "sarà presentato nei prossimi giorni. Nella distribuzione dei migranti terremo conto del numero di abitanti per ciascuna regione". Le regioni più popolose accoglieranno un maggior numero di persone, ma quelle che "hanno già una forte pressione migratoria (Sicilia, Calabria e Puglia, ndr) e l'Abruzzo che ha avuto il terremoto, saranno salvaguardate". Sulle risorse economiche, Maroni avverte che "il consiglio dei Ministri ha rifinanziato il fondo della protezione civile, per consentire al prefetto Caruso, commissario all'emergenza, di gestire nel migliore dei modi ciò che va fatto". Tra i governatori presenti all'incontro con il ministro al Viminale erano presenti Raffaele Lombardo (Sicilia), Stefano Caldoro (Campania), Nichi Vendola (Puglia), Renata Polverini (Lazio), Luca Zaia (Veneto), Roberto Cota (Piemonte), e Vasco Errani (Emilia-Romagna). EMERGENZA CONTINUA - A proposito di Lampedusa Maroni ha parlato chiaramente di "emergenza grave". E gli sbarchi proseguono. Dalla mezzanotte di martedì, sull'isola sono giunti quasi 300 migranti a bordo di tre barconi. La situazione è ormai insostenibile, il numero dei clandestini presenti sull'isola ha quasi raggiunto quello degli abitanti, che si aggira sui cinquemila. A metà mattinata, inoltre, sono stati avvistati due barconi tra le 11 a 15 miglia a sud dell'isola: a bordo, secondo una prima stima, più o meno 150 immigrati. I natanti, scortati dalle motovedette, hanno fatto rotta sull'isola. IN ARRIVO LA NAVE 'SAN MARCO' - Per far fronte a questa emergenza è scattata - per l'ennesima volta - la macchina dei trasferimenti: nella giornata di oggi è previsto un nuovo ponte aereo (evrso i centri di identificazione ed espulsione di Crotone, Brindisi, Lecce e Bari), ma soprattutto attraccherà nel porto di Lampedusa la nave militare 'San Marco', che prenderà a bordo un migliaio di migranti. Portando un po' di sollievo ai volontari e alla popolazione che devono affrontare una situazione gravissima, come ha raccontato il sindaco Dino De Rubeis: "Tiriamo un sospiro di sollievo e attendiamo con ansia la nave militare che trasferirà finalmente i migranti in luoghi più sicuri - ha detto - Siamo felici per la decisione del Governo Berlusconi, che 'abusando' un po' della pazienza dei lampedusani, violentati da un fenomeno di dimensioni epocali, ha dimostrato grande vicinanza a questa terra". IL SINDACO: "UE LATITANTE" - Il primo cittadino, intervenendo al programma di Raitre Agorà, ha aggiunto: "Siamo al collasso, non riusciamo più a garantire ordine pubblico, sicurezza, igiene. Faccio appello all'Europa che è assente e latitante e chiediamo aiuto: Lampedusa deve essere svuotata, altrimenti non possiamo consentire l'arrivo di altri imbarcazioni. Mi auguro che il ministro Maroni ottenga dal governo tunisino la conferma dei patti che regolano i flussi migratori. Lampedusa può essere il primo porto sicuro - ha concluso De Rubeis - e poi però ci deve essere l'immediato trasferimento in altri posti d'Italia. Ci auguriamo che i presidenti regionali si assumano l'impegno di accogliere per ogni regione almeno 250 immigrati".