Yara, schedato il Dna degli abitanti di Brembate
In corso tamponi salivari volontari su tutti i cittadini. Fikri ritorna dal Marocco
Tamponi salivari a tappetto su tutta la popolazione di Brembate Sopra e sui frequentatori del centro sportivo. Questa la nuova trovata che, secondo Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma, intervistato dal quotidiano L'Eco di Bergamo, potrebbe portare alla soluzione del giallo di Yara Gambirasio. Già nei primi giorni dopo la scomparsa della ginnasta 13enne, avvenuta lo scorso 26 novembre, numerosi accertamenti erano stati compiuti tra coloro che lavoravano o frequentavano il grande centro sportivo di Brembate Sopra. E a una quarantina di loro, si è saputo di recente, il Dna era stato prelevato in modo coattivo. PRELIEVI VOLONTARI DI DNA - Diversa la proposta di Garofano, che ipotizza prelievi di Dna su base volontaria per tutta la popolazione del paesino della Bergamasca, a partire dal vicini di casa di Yara. Nelle caserme dei carabinieri di Ponte San Pietro e Bergamo i tamponi sarebbero già in corso da alcune ore e diverse decine di persone tra istruttrici e genitori dei membri della squadra, amici e normali cittadini hanno accettato di sottoporsi all'esame. I nuovi Dna prelevati potrebbero portare ad un riscontro con le due tracce biologiche, una maschile ed una femminile, ritrovate sul corpo di Yara. IL RIENTRO DI FIKRI - Nel frattemo è in rientro dal Marocco Mohamed Fikri, il giovane che era stato arrestato (e poi rilasciato) il 4 dicembre scorso per il rapimento e l'omicidio di Yara, sulla base della traduzione errata di una sua telefonata in arabo. Il ritorno di Fikri è stato annunciato dai parenti rimasti in Italia. Il giovane era stato arrestato sulla nave che lo riportava in Marocco in quella che era sembrata una fuga, ma era in realtà un ritorno al Paese natale in occasione dei mesi invernali, per poi tornare in primavera. Come infatti sta per fare anche ora: il suo ritorno a Montebelluna (Treviso) dovrebbe avvenire nel fine settimana. Troverà ad aspettarlo nuovi sospetti sul suo conto, visto che secondo Panorama era stato intercettato anche mentre diceva "L'hanno uccisa di fronte al cancello", frase che però non era stata messa agli atti. Circostanza negata dagli investigatori, che si limitano a dire di aver iscritto "tutti i brogliacci delle intercettazioni". La sua posizione sta comunque andando verso l'archiviazione. Il suo arresto era stato accompagnato dall'esposizione di diversi striscioni di insulti e di odio nei confronti degli immigrati, come per esempio un bersaglio con la scritta "Occhio per occhio dente per dente". LA RABBIA DEI CITTADINI - A proposito di scritte c'è da segnalarne due poste nei giorni scorsi sul prato in cui è stato ritrovato il corpo di Yara, e che mostrano i vari stati d'animo dei bergamaschi di fronte al delitto. Perché sul punto esatto del ritrovamento è stato messo uno striscione con la scritta "Yara santa". Mentre poco più in là ce n'è un secondo che dice "Assasini (manca un S, ndr) noi non molliamo e non perdoniamo. Se vi troviamo vi lapidiamo. Bastardi criminali".