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Povero Briguglio, per lui la crisi è nel Pdl. Non in Fli

Parla il vicepresidente dei deputati di Fini: "Partito di Berlusconi è destinato a implodere. Rissa per ministeri diventerà dramma"

Andrea Tempestini
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Il vicepresidente dei deputati di Futuro e Libertà, Carmelo Briguglio, preferisce guardare in casa d'altri piuttosto che pensare alla tragicommedia del suo partito. Al centro della sua analisi quello che definisce il "caso-Scajola", ministro dello Sviluppo Economico dimissionario per un presunto scandalo legato a una casa e che ora reclama spazi politici all'interno del Pdl. "Il caso Scajola dimostra non solo che l'idea di gruppi parlamentari che si staccano tenta ormai personalità rappresentative del Pdl, ma anche che il partito di Berlusconi rischia di implodere, perché ormai assediato dalle richieste di posti di governo sia dall'interno che dai gruppi fittizi creati dal premier in Parlamento", tuona Briguglio, forse dimentico del fatto che, semmai, il partito già "imploso" è proprio la creatura politica di Gianfranco Fini, Futuro e Libertà. Quello che deve fronteggiare il Pdl, prosegue Briguglio, è "un problema politico che Berlusconi non riuscirà a risolvere aumentando il numero di poltrone, mai sufficiente a risolvere le conseguenze derivanti dallo snaturamento della maggioranza dopo l'espulsione di Fini. La rissa intorno a ministeri e sottosegretariati", prosegue, "diventerà un dramma quando dovrà essere affrontata la questione delle candidature alle prossime elezioni politiche. Non è difficile prevedere scenari di cannibalismo e sacrifici umani nel conflitto che si aprirà tra uomini ex Forza Italia ed ex An, tra deputati uscenti del Pdl e quelli dei micropartiti satelliti e dei gruppi artificiali, tra titolari di seggi virtuali al Nord che passeranno alla Lega e seggi che al Sud saranno inghiottiti dalla dura battaglia contro il federalismo ideologico e antiunitario del partito di Bossi", conclude il fedelissimo di Fini.

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