Yara, trovato dna sulla batteria del cellulare
Possibile svolta nelle indagini. La certezza degli inquirenti: conosceva chi l'ha uccisa. Non si esclude pista satanica
Il Dna dell'assino di Yara potrebbe essere sulla batteria del cellulare. Le tracce genetiche estranee alla cerchia familiare della ragazzina e appartenenti a un uomo e a una donna, secondo alcune indiscrezioni, sarebbero infatti state rilevate sui guanti trovati in tasca a Yara e sulla batteria del suo telefonino. Ma se è possibile che nei giorni precedenti alla scomparsa qualcuno possa avere toccato i guanti, appare molto difficile invece che qualche estraneo, a parte l'omicida, possa essere venuto a contatto con la batteria, che potrebbe essere stata maneggiata proprio dall'assassino: avrebbe potuto toglierla dal cellulare per poter poi estrarre la tessera sim. Una piccola svolta che potrebbe venire confermata domani dagli stessi inquirenti, che hanno annunciato una conferenza stampa alle 11 in Procura a Bergamo. CONOSCEVA CHI L'HA UCCISA - Tra i tanti misteri e il riserbo mantenuto dagli inquirenti, si fa strada una certezza: Yara si fidava dei suoi rapitori tanto da salire nella loro auto e provare ad avvertire la madre che avrebbe fatto tardi. Gli investigatori sono certi di essere riusciti a ricostruire almeno gli ultimi minuti di vita della piccola, quelli in cui si era resa conto di essere finita in trappola. L'ipotesi che Yara sia stata portata via da due persone, un uomo e una donna, sembra sempre più solida. A questo si aggiunge la considerazione che si fidava ciecamente almeno di uno dei due e il cellulale le fu strappato di mano quando si rese conto di star facendo ritardo e provò a chiamare alla madre per avvertirla. "NESSUNA PISTA VIENE ESCLUSA" - Gli inquirenti hanno fatto sapere: "Non escludiamo nessuna ipotesi". Continuano così le indagini a 360 gradi, e non viene abbandonata nemmeno la pista esoterica o satanica, entrata nel mazzo delle possibilità dopo che sul corpo di Yara è stata individuata una strana croce. Secondo quanto è trapleato, i carabinieri avrebbero visitato i cimiteri vicini a Brembate alla ricerca di possibili indizi.