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Maroni dice no all'election day: "Referendum 12/6"

"Amministrative il 15/16 maggio". Su nucleare, acqua e legittimo impedimento si voterà poi. IdV: "Spreco da 350 milioni"

Giulio Bucchi
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"No all'election day". Lo ha anticipato il ministro dell'Interno Roberto Maroni, che questa mattian ha reso note le date per le prossime amministrative.  Il primo turno si terrà domenica 15 e lunedì 16 maggio, mentre gli eventuali ballottaggi sono in programma per il 29 e il 30 dello stesso mese. Non sarà il 29 maggio, invece, il giorno per i referendum su legittimo impedimento, privatizzazione dell'acqua e nucleare. "Il Consiglio dei Ministri non ha ancora deciso una data - ha spiegato Maroni - ma io proporrò di svolgere il referendum domenica 12 giugno". "Il referendum - ha continuato il ministro - si può svolgere entro il 15 giugno e l'ultima data utile è domenica 12. Spetta al Cdm la decisione, io sono per il 12". Immediata, e piccata la reazione dell'opposizione. "Votare per il referendum il 12 giugno e non il 29 maggio insieme alle amministrative è uno spreco enorme di soldi pubblici, un furto di 350 milioni di euro agli italiani - sostiene Massimo Donadi, capogruppo IdV alla Camera -. Le parole di Maroni sono molto gravi ed evidenziano due cosa. La prima è la paura dei referendum, la seconda è l'irresponsabilità di chi, in piena crisi economica, sperpera denaro dei cittadini".

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