Yara forse conosceva chi la ha uccisa Sotto le unghie si cercano le tracce
La piccola prima di morire ha lottato: si spera che sul corpo ci sia il dettaglio per chiudere il cerchio
Yara plausibilmente conosceva il suo omicida. Si fidava di lui. E' questa la pista che seguono gli inquirenti di Brembate di Sopra, e che permette di stringere il cerchio a una decina di persone. La piccola prima di morire ha lottato, si è difesa. Nella colluttazione, questa è la grande speranza sulla cui ipotesi però gli inquirenti si chiudono a riccio, Yara, mantenendone sotto le unghie un prezioso indizio con cui risalire al Dna. I TAMPONI - Da ambienti investigativi è trapelato che non si starebbe cercando un maniaco, ma piuttosto qualcono che conosceva bene la piccola Gambirasio, una persona del suo giro. Per capire chi sia l'assassino, dopo l'inifnita autopsia - è durata 12 ore - le speranze si concentrano sui tamponi e sui risultati che emregeranno dal laboratorio. Il tampone sulle parti intime, in caso di violenza sessuale - che sembrerebbe non esserci stata ma che non può ancora essere esclusa - potrebbe rivelare indizi fondamentali. Proprio come il tampone sotto le unghie della piccola: gli investigatori sono assolutamente convinti che prima dell'omicidio ci sia stata una colluttazione. Per i risultati delle risultanze di laboratorio bisognerà aspettare da due giorni a due settimane. IL MEDICO - "I tempi della medicina non sono quelli del giornalismo: al momento non possiamo escludere nulla. Yara potrebbe essere uccisa a coltellate o strangolata, da un uomo o una donna, per ora è molto difficile stabilire se sia stata soffocata", spiega all'agenzia Adnkronos uno degli esperti dell'Istituto di Medicina legale di Milano che da lunedì mattina lavora senza sosta per cercare di trovare ogni elemento utile per spiegare le modalità dell'omicidiodella 13enne bergamasca. Quanto alle indiscrezioni che emergono sui primi risultati dell'autopsia ribatte, punto su punto, "a verità giornalistiche che non hanno ancora certezze scientifiche". LE CAUSE DELLA MORTE - Il medico non si sbilancia sulle cause della morte della giovane promessa della ginnastica ritmica. "Ancora non parlerei di coltellate. Ci sono alcuni segni più evidenti sul corpo della 13enne, ma bisogna ricordare che è in avanzato stato di decomposizione". Insomma "sarà un lavoro lungo che passerà dall'analisi dei tessuti, dove sono presenti, a quello sulle ossa. Ancora adesso non si può dire in che modo è morta Yara". Così come, al momento "non si può escludere che a uccidere sia stata una mano femminile". Difficile anche capire se sia stata soffocata. "Questa ipotesi -sottolinea- mi sembra più che prematura. Lo strangolamento lascia tracce più evidenti, ci appare avventato a questo punto". L'unica verità su Yara è che "non ci sono segni evidenti di violenza, cosa che comunque non esclude del tutto questa ipotesi. Bisogna attendere gli esiti dei tamponi vaginali". Così come bisognerà analizzare il materiale trovato sotto le unghie della 13enne per cercare di estrarre il Dna dell'assassino, le eventuali tracce biologiche sul corpo. FUNERALE ALL'APERTO - Il parroco di Brembate Sopra don Corinno Scotti, intanto, ha annunciato che si stanno organizzando funerali all'aperto per Yara. Il sacerdote, che è in stretto contatto con la famiglia in questi giorni terribili, non ha fornito ulteriori dettagli ma ha confermato che l'ipotesi di esequie in un luogo pubblico è più che realistica. Sarebbe stato proprio il papà della giovane, Fulvio, a dire: "Non sarà sufficiente la Pianura Padana per contenere tutti quelli che vogliono salutare mia figlia". Esclusa dunque la possibilità di una cerimonia nella chiesa di Brembate, che può ospitare non più di 700 persone, si stanno valutando i possibili luoghi in cui potrebbero svolgersi i funerali. Che comunque non avverranno prima di dieci giorni.