Giustizia, processo Mills non viene azzerato
Csm conferma il giudice. Intanto il governo accelera sul processo breve: torna alla Camera il 28 marzo
L'esecutivo accelera sulla giustizia e il processo breve torna in Aula. Il provvedimento, un disegno di legge, è stato calendarizzato dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio per il 28 marzo. Mercoledì sera, inoltre, si è appreso che il processo Mills dove è imputato Silvio Berlusconi non verrà azzerato per il rinnovo del collegio giudicante. MILLS - Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, a larga maggioranza e con un solo voto contrario, ha confermato l'applicazione al processo Mills del giudice Francesca Vitale, che è stata trasferita alla Corte d'Appello di Milano. Contro la decisione del Csm ha votato il laico del Pdl, Bartolomeo Romano. Non ha invece partecipato al voto il laico della Lega, Matteo Brigandì. Astenuti gli altri tre laici del Pdl. PROCESSO BREVE, CONTRARIE LE OPPOSIZIONI - Sulla scelta di riportare il Aula il processo breve, ovvia la contrarietà delle opposizioni, che si esprimono tramite il capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini, che sottolinea di aver espresso un parere negativo sul calendario dei lavori di Montecitorio per il mese di marzo. Franceschini spega la sua posizione: l'esame del processo breve è stato messo in calendario "anche se avevano detto che avrebbero rinunciato. Ma si vede che si sono confusi", ha chiosato ironico. RISPONDE CICCHITTO - A rispondere a Franceschini ci ha pensato Fabrizio Cicchitto. "L'abbiamo riproposto, e allora?" ha sbottato con i cronisti che lo hanno incrociato al termine della Conferenza dei Capigruppo. "Non avevamo annunciato niente di ufficiale", ha tagliato corto.