LaChapelle contro Rihanna: è plagio?
La star della fotografia di moda querela la cantante pop. Al centro dello scandalo il video “S&M”, già vietato in 11 Paesi
Lei è una pop star internazionale, lui un fotografo di moda di fama mondiale. In sintesi un'accoppiata vincente, specie se il lui in questione è David LaChapelle, genio dell'obiettivo, che nella sua lunga e fortunata carriera fatta di immagini irriverenti ha fotografato praticamente tutti tra star della musica, della moda e del cinema. Lei, Rihanna sarebbe insomma la ciliegina della torta, o almeno del suo ampissimo portfolio specie dopo aver trionfato di recente ai Brit Awards, se non fosse che LaChapelle proprio negli scorsi giorni ha querelato la popstar. SOTTO ACCUSA - Sotto accusa l'ultimo e chiacchierato video decisamente hot di Rihanna, S&M, uscito all'inizio di febbraio e da allora al centro delle polemiche per via delle scene che hanno portato 11 Paesi del Sud Est asiatico a non diffonderlo. Il motivo? Immagini troppo trasgressive condite di frustini, corde, bambole gonfiabili e tute il latex, che fanno il verso all'universo sadomaso. Al quadro poco roseo per la cantante al centro di un uragano mediatico proprio in questi giorni per via della volgarità della sua ultima fatica, si aggiunge anche un'accusa di plagio da parte del divo della fotografia LaChapelle. COPIA IL FOTOGRAFO - "Il video musicale deriva direttamente da ed è sostanzialmente simile ai lavori di LaChapelle", così si legge nella denuncia depositata a New York insieme ad otto tra le immagini più famose del fotografo come prova. Molto più che un'ispirazione, le fotografie sarebbero state copiate nella realizzazione del video che secondo LaChapelle riprenderebbe fedelmente "composizione, concetto, sentire, tono, umore, colori, oggetti di scena, scenari, arredamenti, guardaroba e luci" di alcuni tra i suoi più grandi lavori. Il video è stato girato da Melina Matsoukas, in passato già al centro di una tempesta mediatica proprio per un'accusa di plagio da parte di M.I.A., artista inglese che contestava le troppe similitudini del suo video Boys con quello di Rihanna Rude Boy firmato appunto dalla regista. "Non c'è nulla di personale, si tratta di affari", ha commentato sull'intera vicenda LaChapelle, che ha chiesto un risarcimento danni di almeno 1 milione di dollari, il suo normale cachet per la realizzazione di un video. di Donatella Perrone