E' svolta giustizia, premier accelera: "Immunità subito"
Il CdM approva il progetto del ministro Alfano: carriere separate e responsabilità civile per i magistrati
Il Consiglio dei ministri ha approvato all'unanimità la relazione del ministro della Giustizia, Angelino Alfano, sulla riforma della giustizia. E' una prima indiscrezione a pochi minuti dalla conclusione dell'atteso CdM, non in agenda, che questa mattina ha fatto il punto sulle strategie dell'esecutivo. Fra i punti della relazione la divisione in due del Consiglio superiore della magistratura (uno per i pubblici ministeri e uno per i giudici), la separazione delle carriere e la responsabilità civile per i magistrati. Nei prossimi giorni dovrebbe tenersi unaltro CdM ad hoc sul tema. E' stato varato un comitato di ministri ed esperti per mettere a punto il testo della riforma. SILVIO ACCELERA - "Ora avanti con la riforma e con l'immunità parlamentare". Sarebbe stata questa la reazione a caldo del premier Silvio Berlusconi, che avrebbe chiesto un'accelerazione sul progetto Alfano e sull'articolo 68 della Costituzione, che il Pdl vorrebbe riportare alla sua forma originaria modificata dopo Tangentopoli. "E' un problema non rinviabile, dobbiamo risolverlo quanto prima", ha sottolineato Berlusconi, disposto anche a superare le resistenze dell'opposizione e dei finiani. "UNA RIFORMA DI CIVILTA'" - "È giusto modificare l'articolo 68 della Costituzione reintroducendo l'immunità parlamentare". Il presidente Berlusconi avrebbe apprezzato pienamente la relazione del Guardasigilli Angelino Alfano e ha rilanciato e fatto sue le proposte di alcuni ministri, tra cui proprio quella sulla reintroduzione dell'immunità parlamentare. "Deve essere oggetto di confronto", ha sottolineato il cavaliere ricordando come la riforma "è uno dei punti più importanti del nostro programma di governo. Questa è una riforma basata su principi di civiltà", ha spiegato Berlusconi. LA BOZZA - Per quel che riguarda la separazione delle carriere, il ddl prevede che i giudici siano indipendenti da ogni potere e soggetti unicamente alla legge, mentre i pubblici ministeri potrebbero configurarsi come un "ufficio" organizzato secondo le norme sull'ordinamento e con la facoltà di esercitare l'azione penale seguendo le priorità imposte dalla legge. Anche l'utilizzo della polizia giudiziaria avverrà "secondo modalità stabilite dalla legge". In sostanza verrano creati due Csm, quello realtivo ai giudici e quello relativo ai pm, mentre un organismo ad hoc vaglierà su tutti i procedimenti disciplinarei delle toghe.