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A Gianfranco e Bocchino non resta che piangere

Diaspora Fli: dopo Menardi lasciano anche Pontone e Saia. E Guazzanti passa con i Responsabili

Andrea Tempestini
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Futuro e Libertà si sgretola come una statuetta di pastafrolla. La grande fuga dal partito di Gianfranco Fini continua senza soluzione di continuità, e il futuro di Fli appare sempre più incerto. Oggi è il turno del senatore Franco Pontone, in procinto di abbandonare la nave che affonda (o che è già affondata?), il gruppo di Fli al Senato. I MALDIPANCIA - La decisione, secondo quanto è trapelato da alcuni fonti della maggioranza, è già stata presa. Pontone, ex amministratore di Alleanza Nazionale - da tempo vittima di "maldipancia" per la linea seguita da Gianfranco Fini, acuiti dalla nomina di Italo Bocchino a vicepresidente di Fli - non soltanto avrebbe deciso di lasciare il gruppo in poche ore (anche se gli è stato chiesto di rinviare l'ufficialità di qualche giorno), ma avrebbe deciso di tornare con Silvio Berlusconi nel Popolo delle Libertà. LASCIA ANCHE SAIA? - Dopo il "valzer" del capogruppo al Senato di Fli, Pasquale Viespoli, l'addio di ieri del senatore Giuseppe Menardi con conseguenze nefaste sul gruppo di Fli alla Camera, il varo di una nuova fondazione da parte di Andrea Ronchi, l'addio di Pontone assomiglia tanto alla sconfitta totale della creatura politica di Gianfranco Fini. Ma non è tutto. "Talpe" interne al partito hanno riferito che anche Maurizio Saia, altro senatore futurista, starebbe pensando di dare il due di picche alla premiata ditta Fini-Bocchino.  Proprio Italo, per cercare di arginare la fuga, ha convocato per domani, venerdì 18 febbraio, la prima riunione della segreteria politica nazionale, composta da membri non parlamentari, indicati durante l'Assemblea Costituente di Milano. ORIZZONTE NERO - In merito alla travagliata situazione che sta vivendo il gruppo di Fli a Palazzo madama ha parlato anche il senatore Mario Baldassarri. "Sono in profonda riflessione", il laconico commento. Sulle defezioni di Baldassarri e Pontone si è limitato a un "no comment".  Nel balletto dei senatori futuristi, è sceso poi in campo anche Giuseppe Valditara, che cerca di difendere la scelta di Fini sulla nomina di Bocchino. "In Futuro e Libertà non sono mai esistiti e non esistono coordinatori regionali anti-Bocchino. E in ogni caso il vicepresidente Bocchino gode di tutta la mia stima e il mio appoggio. La scelta di Fini non è stata casuale e sono certo che saprà guidare il partito nel solco del centrodestra europeo, moderato e democratico che il Pdl non è stato in grado di costruire". GUZZANTI COI RESPONSABILI - Intanto anche Guzzanti torna con la maggioranza, aderendo al gruppo dei Responsabili alla Camera. "Ecco perché oggi ho aderito al gruppo di Iniziativa responsabile: primo obiettivo, evitare le elezioni anticipate in assenza di un anti-Berlusconi in grado di vincere per la rivoluzione liberale di cui ha bisogno il Paese. Non faccio sconti a nessuno, meno che mai al presidente del Consiglio e confermo tutto, anzi rincaro la dose su mignottocrazia, putinismo, devastazione della democrazia parlamentare, schifo per la legge elettorale che deve essere cambiata", ha scritto Guzzanti sul suo blog, spiegando così la decisione di aderire al gruppo dei Responsabili. "Una maggioranza in questo senso - ha aggiunto- si può ancora trovare, cambiare la legge e soltanto allora andare a votare. Per ora devo soltanto rammaricarmi del fatto che il Terzo Polo in cui avevo tanto sperato ha soltanto prodotto pasticciate ipotesi di coalizioni col Pd, rinunciando cioè a contendere a Berlusconi il suo elettorato. Dunque è il momento di decisioni responsabili e anche scomode. So perfettamente quali sono le forche caudine che mi aspettano, ma ormai ho spalle larghe e esperienza di veterano".

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