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Milleproroghe, passata la fiducia. Fli si spacca subito

Ora il testo va alla Camera. Nel partito di Fini ognuno vota come vuole

Andrea Tempestini
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Il governo ha ottenuto in Senato la fiducia chiesta sul decreto Milleproroghe. I sì sono stati 158 e 136 i no. Quattro gli astenuti. A favore dell'esecutivo hanno votato Pdl e Lega, contro Pd, Idv, Fli, Udc e Mpa. In dissenso da Fli, Giuseppe Menardi non ha votato. Il decreto ora passa alla Camera per la seconda lettura che dovrà essere completata entro il 27 febbraio, quando scadranno i termini di conversione. FLI SI SPACCA - L'esecutivo incassa così la fiducia a Palazzo Madama, ma dall'esito del voto emerge con certezza quello che già pareva altrettanto sicuro: Futuro e Libertà, il partito di Gianfranco Fini, è già spaccato in due. Oltre a Menardi, hanno votato contro, espimendo il loro dissenso dalla linea di Fini, Viespoli e Mario Baldassarri, ma anche Maurizio Saia e Giuseppe Valditara. Si è astenuto Francesco Pontone e non hanno partecipato al voto Maria Ida Germontani, Egidio Digilio, Candido De Angelis e Barbara Contini. "Avremmo voluto che questo provvedimento avesse contenuti più coerenti rispetto ad un percorso, soprattutto per quanto riguarda le questioni economiche, che insieme ad altri colleghi del gruppo avevamo prospettato", ha spiegato Menardi. LE NORME APPROVATE - Tra le norme decise in seguito all'approvazione del decreto unico, spiccano i 200 milioni di euro (100 previsiti per quest'anno, il resto per il 2012) destinati alle popolazioni alluvionate in Veneto, Liguria, Campania e in Provincia di Messina. Agevolazioni anche per i terremotati dell'Abruzzo, dato che è stata sospesa la raccolta delle tasse non versate in scadenza tra il primo gennaio e il 31 ottobre di quest'anno. Sempre in favore degli Abruzzesi, è stato spostato il termine degli adempimenti tributari al 31 dicembre 2011. Tra le novità del Milleproroghe, l'introduzione del foglio rosa per mini-car e motorini.

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