Mantovano: "I pm più veloci che per un omicidio"
Il sottosegretario agli Interni a Belpietro: "Contro il Cav pm come razzi, è anomalo. Immigrazione: la Ue ci deve aiutare"
Uno dei temi del giorno è l'emergenza immigrazione, con gli sbarchi di clandestini provenienti dal nordafrica che proseguono senza soluzione di continuità. L'argomento è al centro del colloquio tra il sottosgretario agli Interni, Alfredo Mantovano, e il direttore di Libero, Maurizio Belpietro. L'intervista è stata realizzata nella trasmissione Mattino 5. La situazione è così grave come è parsa in questi giorni? Se ci focalizziamo sul fronte sicurezza, sappiamo che il sistema tiene se vi è una collaborazione da parte dei paesi di origine o di transito. In questo momento la collaborazione regge con la Libia, destinataria di tentativi di arrivare in Europa di molti Paesi del nord dell'Africa. Questa collaborazione però è saltata con la Tunisia, anche se le autorità tunisine provano a ripristinare un filtro alle partenze soprattutto con la marina militare. Non si può certamente immaginare di risolvere la situazione a valle, cioè all'arrivo moltiplicando le espulsioni, perché sono rese difficili da una parte della magistratura italiana e perché sono state rese più complicate da una recente direttiva europea. Va ripristinata quella collaborazione che negli ultimi due anni è stata la carta vincente, sperando che l'Unione europea passi dalle parole ai fatti, con un contributo finanziario. Ma arriveranno questi fondi? Maroni ha accusato proprio la Ue, sostenendo che non stia aiutando. La promessa di 100 milioni sarà tradotta in pratica? Intanto questi 100 milioni sono del tutto insufficienti. Ieri ho ascoltato il portavoce del Commissario europeo all'immigrazione Mallstrom, il quale in realtà confermava i fondi già previsti da programmi Nato, mentre qui serve qualcosa di aggiuntivo. Serve convincersi che Lampedusa, Pantelleria, la Sicilia, la Calabria e la Puglia costituiscono un confine italiano, cioè innanzitutto europeo. Se in questo momento questo confine è attraversato per vicende che non dipendono dall'Italia, il problema riguarda l'intera Unione europea. Questo vale sia per gli accordi tra stati - se vedessero come partner l'intera unione sarebbero più pesanti - sia per la ripartizione degli oneri che non può avvenire con una divisione per 27: l'Italia non può essere sullo stesso piano del Lussemburgo, che non ha nessuno sbocco al mare. C'è la possibilità di ottenere qualche apertura dalla Ue in tempi rapidi? Noi da anni insistiamo per il cosiddetto "burden sharing", cioè una ripartizione delle risorse per il contrasto all'immigrazione clandestina e per l'accoglienza a chi arriva in misura proporzionata al peso che sopporta ciascun stato membro, non in misura aritmetica. E' in atto un collegamento stretto con i Paesi più esposti - Italia, Grecia, Cipro, Malta, Spagna - per avere una voce più significativa in sede europee. Mantovano, lei è un magistrato. Cosa ne pensa del rinvio a giudizio del presidente Berlusconi per il caso Ruby? Penso che sia una somma di anomalie. Ci dicono che la prova è evidente, e allora perché qualche giorno fa hanno chiesto alla Camera di autorizzare l'acquisizione di nuove prove attraverso il decreto di perquisizione? Ci dicono che assolutamente il presidente del Consiglio va processato il prima possibile con rito immediato, sarebbe interessante conoscere dagli uffici giudiziari di Milano quali sono i tempi delle indagini e dei giudizi relativi a rapine, estorsioni e furti. Evidentemente c'è una priorità, e non è quella di far presto i giudizi nei confronti di tutti, ma delegittimare e screditare Berlusconi agli occhi degli italiani e agli occhi di tutto il mondo. A questo è servito depositare un decreto di perquisizione anomalo, di 600 pagine, che in realtà aveva l'effetto di divulgare indagini ancora coperte da segreto istruttorio. A questo serve, tra qualche settimana, aprire questo dibattimento. Tra febbraio e marzo e aprile cominceranno quattro processi a carico di Berlusconi. Come potrà governare con tutti questi appuntamenti in tribunale? Il legittimo impedimento serviva proprio a realizzare il giusto equilibrio tra l'esigenza, che non è personale e soggettiva di Berlusconi, ma funzionale di governare l'Italia, e il rispetto delle pendenze giudiziarie. Quel meccanismo ora viene affidato alla discrezionalità di magistrati che procedono con quel sistema di anomalie a cui prima facevo cenno. Si vuole impedire a Berlusconi di governare.