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Stanno provando a fregare il Cav. Con quali prove?

Per i pm c'è l'evidenza del reato. Allora perché hanno chiesto alla Camera di autorizzare le perquisizioni? La difesa punta sulle balle di Ruby

Andrea Tempestini
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Come da copione, ieri il Gip di Milano, Cristina Di Censo, ha accolto la richiesta delle toghe meneghine: per Silvio Berlusconi è stato disposto il giudizio immediato per concussione e prostituzione minorile. Il processo comincerà il 6 aprile e si baserà sui 22 faldoni di indagine raccolti dalla magistratura. PROVE - Per quello che riguarda le accuse, quella di prostituzione minorile verte interamente sul ruolo di Karima El Mahroug, alias Ruby Rubacuori. Gli avvocati del premier, Piero Longo e Niccolò Ghedini, punteranno forte sulla figura di Ruby e sulla sua credibilità, che già aveva paurosamente vacillato quandò raccontò come a una delle cene di Arcore ci fossero Elisabetta Canalis e George Clooney. Circostanza seccamente smentita dall'attore americano. Insomma, i contraddittori racconti rilasciati da Ruby saranno "vivisezionati" dai legali del premier. Nel corso del processo i testimoni saranno un centinaio, tutti quelli che hanno varcato il cancello di Arcore: veline, attori, politici, finanzieri e amici di Berlusconi. CACCIA ALLA PROVA - Intanto, secondo i pm, la "prova evidente" per sostenere il dibattimento c'è. A sostegno dell'ipotesi, il gip elenca 15 pagine di elementi di prova che ora andranno valutati dal tribunale. "Dalle fonti di prova", recita il documento, "i fatti storici sono dimostrati". Però la procura di Milano lavora anche sul fronte della ricerca di nuove prove. L'obiettivo dei magistrati è quello di integrare con altre risultanze il capo di imputazione a carico di Silvio Berlusconi, estendendo le accuse a vicende che vengono ora approfondite, e generando il caos mediatico che ha contraddistinto le ultime settimane. Insomma ci sarebbero tutti gli estremi per processare il premier a tempo record: evidentemente per la procura il caso ha la priorità anche rispetto ai crimini più efferati. La fattispecie è stata sottolineata dal sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano (leggi l'intervista integrale di Belpietro), che fa notare come nonostante la supposta "evidenza della prova", qualche giorno fa alla Camera è stato chiesto di autorizzare l'acquisizione di nuovi elementi attraverso una perquisizione. Il processo, conclude Mantovano, "è una somma di anomalie". LE TRE FRASI - Il segreto dell'indagine, quella che dovrebbe essere l'architrave che regge le accuse delle toghe milanesi, sarebbe stato conservato con cura per sette mesi. A differenza di tutti gli altri particolari dell'inchiesta dati in pasto ai media, tre frasi dei verbali di Ruby non sarebbero ancora trapelate. Frasi brevi, poche parole, che secondo quanto si è appreso "incastrerebbero" Berlusconi, risolvendo i "grandi misteri" del caso Ruby: la ragazza è stata pagata per fare sesso?, il premier sapeva che fosse minorenne?, chi si è inventato che fosse la nipote di Mubarak? NODI PROCEDURALI - Prima di entrare nel cuore del dibattimento comunque ci saranno vere e proprie battaglie procedurali che bloccheranno le prime udienze. Primo, il Presidente del Consiglio continua a contestare la competenza del tribunale di Milano, indicando come invece il processo dovrebbe essere celebrato a Monza o, in alternativa, di fronte al Tribunale dei Ministri. Inoltre, la carta del legittimo impedimento verrà giocata dagli avvocati del premier: le toghe dovranno trovare spazi per le udienze che non si sovrappongano al calendario politico e istituzionale. SACCONI: "IN GIOCO IL FUTURO ISTITUZIONALE" - Sul rinvio a giudizio di Berlusconi è intervenuto il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi. "Il rinvio a giudizio del presidente del Consiglio va letto nel contesto dei circa trenta procedimenti su di lui e degli oltre cento procedimenti sulle sue aziende. Il tutto ovviamente dopo il suo impegno in politica. L'anomalia giudiziaria italiana", continua Sacconi, "giunge così al suo livello più alto ed in gioco a questo punto è il futuro istituzionale, economico e sociale dell'Italia data la stretta connessione tra la stabilità istituzionale, la certezza delle regole e la stessa crescita economica. Questa anomalia", ha concluso,  "richiede risposte politiche nel Parlamento e nella società con l'obiettivo di costruire una compiuta dimensione democratica fondata sull'equilibrio dei poteri e una economia capace di attrarre investimenti esterni perché libera dalle arbitrarie imponderabilità del sistema giudiziario".

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