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Il Pdl scende in piazza: "Cari pm, vergognatevi"

Dalle 12 presidio davanti al tribunale di Milano: "Silvio resisti". Polemiche con i passanti e con le forze dell'ordine

Giulio Bucchi
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"La giustizia non esiste là dove non vi è libertà" e "Cento processi, zero condanne = persecuzione". Sono due dei cartelli esibiti dal centinaio di manifestanti che dalle 12 stanno protestando davanti al Tribunale di Milano contro le inchieste che i pm hanno avviato ai danni di Silvio Berlusconi (che oggi alle 17 incontrerà il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano). MOMENTI DI TENSIONE - Il presidio del Pdl, cui hano aderito il sottosegretario Daniela Santanchè e la presidente della Commissione Cultura della Camera Valentina Aprea, ha registrato momenti di tensione. Alcuni passanti hanno gridato "Vergogna!" ai sostenitori del premier, che a loro volta hanno polemizzato con le forze dell'ordine. "Ho gridato uno slogan contro la Boccassini - ha spiegato Carlo, 63enne milanese - e un agente mi ha immediatamente chiesto i documenti d'identità". Il gazebo organizzato dalla Santanchè cita ironicamente anche una famosa frase di Francesco Saverio Borrelli, quel "Reistere, resistere, resistere" che nel 2002 l'allora procuratore generale di Milano pronunciò 'opponendosi' proprio al secondo governo Berlusconi. SANTANCHE': "LE VITTIME SONO GLI ITALIANI"  - "Vi dò una notizia, questo processo finirà in niente, non ci sono vittime dato che quelle presunte smentiscono di esserlo, e non c'è concussione perché non c'è un concusso: questo è il palazzo dell'ingiustizia", ha spiegato la Santanché ai giornalisti e ai militanti. Tra gli altri, presenti anche Romano La Russa, assessore lombardo all'Industria e fratello di Ignazio, e Valentina Aprea, della Commissione Cultura della Camera. La Santanché poi ha proseguito: "Berlusconi è una vittima dell'ingiustizia e di una vera e propria persecuzione giudiziaria, quanti processi ha subito che sono finiti in niente? Il problema", ha concluso, "è che le vittime sono gli italiani e l'immagine del Paese all'estero". PRESENTE ANCHE TORREGIANI - Tra i manifestanti, anche Alberto Torregiani, il responsabile del settore giustiza del Movimento per l'Italia e figlio di Pierluigi, il gioielliere milanese ucciso nel 1979 dal terrorista dei Pac, Cesare Battisti. "Sono qui perché parte della magistratura continua ad alzare la voce, mentre dovrebbe lavorare in silenzio, come la maggior parte dei magistrati". Sull'inchiesta del caso Ruby, Torregiani ha commentato: "Forse c'è un briciolo di verità, ma in una montagna di assurdità". DE MAGISTRIS: "ROGO MORALE" - L'opposizione 'movimentista' contesta la dimostrazione milanese. Secondo Luigi De Magistris, eurodeputato di Italia dei Valori, "la manifestazione del PdL contro la Procura di Milano è un rogo morale in piazza di tutta la magistratura, che dovrebbe essere difesa nella sua autonomia e indipendenza. Invece assistiamo al suo accerchiamento da parte dell'esecutivo e del presidente del Consiglio".

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