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Cav in piazza e al Colle contro il golpe bianco

Alle 17 Berlusconi incontra il presidente Napolitano al Quirinale mentre a Milano è in programma un presidio davanti al Palazzo di giustizia contro l'offensiva dei pm. Cicchitto: "Il premier come Craxi, ma noi non lo abbandoneremo: non finirà come nel 1993"

Giulio Bucchi
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Un incontro atteso e anticipato, per fare il punto sulla situazione e, forse, smorzare gli animi. Sarà anticipato a oggi pomeriggio alle 17 il faccia a faccia tra Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al Quirinale. Il giorno dopo l'esplosiva intervista del premier, che ha parlato di "golpe bianco" della magistratura e di clima da Stasi in Italia, Napolitano ha manifestato qualche malumore. Il presidente ha tenuto i contatti con il gran consigliore del Cavaliere, il sottosegretario Gianni Letta, e il ministro degli Interni Roberto Maroni. Un po' per sondare il terreno sugli umori della maggioranza, un po' per provare a placare le ire del premier. NESSUN DELFINO - Maggioranza che si stringe intorno al suo leader. Fabrizio Cicchitto, oggi capogruppo del Pdl alla Camera, ieri socialista nel periodo della bufera 'Mani pulite', in un'intervista al Corriere della Sera giura fedeltà a Berlusconi: "Non deve finire come nel '93. E non  finirà come allora. Il gruppo dirigente del Psi si squagliò, ognuno badò a se stesso, convinto di salvarsi abbandonando Craxi al suo destino. Stavolta il gruppo dirigente del Pdl è unito , e consapevole che deve restarlo". Scansate, poi, le ipotesi di un cambio in corsa a Palazzo Chigi. Angelino Alfano, magari? "All'orizzonte - aggiunge - non si profila nessun Martelli (il delfino di Craxi tra anni Ottanta e Novanta, ndr). Tremonti fa il ministro dell'Economia, e non può stare in prima fila nella rissa ma è leale a Berlusconi. E sa che i voti li ha lui". TUTTI IN PIAZZA - Oggi, intanto, è il giorno del presidio del Pdl davanti al Tribunale di Milano, coordinata dalla pasionaria Daniela Santanchè. Domani mattina, invece, tocca a Giuliano Ferrara con il suo "In mutande ma vivi". Un incontro ironico (con il giornalista in... boxer) al Teatro Dal Verme per opporsi ai moralisti e a una "Repubblica puritana illiberale e antidemocratica".

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