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I presidi svogliati: "17 marzo stiamo tutti a casa"

Unità, Anp attacca la Gelmini: "Governo ha rovinato la giornata". La Russa: "Sia festa di serie A"

Andrea Tempestini
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A fare politica ci pensano anche i presidi delle scuole, che soffiano sul fuoco delle polemiche all'interno della maggioranza sui festeggiamenti del 17 marzo: da una parte la Lega ("si vada a lavorare") e dall'altra Ignazio La Russa ("le celebrazioni sono già state stabilite, non si torna indietro"). Il problema adesso riguarda le scuole: restano aperte o no? Il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, non ha dubbi, e mercoledì ha chiesto in Consiglio dei Ministri che le aule non chiudano. LA NOTA DELLA GELMINI - "Il miglior modo di celebrare il 17 marzo è quello di dedicare questa giornata alla riflessione sui valori dell'Unità d'Italia. Io credo che, nella scuola, questo obiettivo non si raggiunga stando a casa. Non si deve equiparare l'anniversario a una qualsiasi giornata di vacanza. E' giusto invece dedicare le ore di lezione all'approfondimento e alla conoscenza della nostra storia unitaria. In questo modo la scuola potrà svolgere un ruolo da protagonista nelle celebrazioni", ha spiegato in una nota il ministro Gelmini. "Lo scorso 5 febbraio", ha continuato, "Giuliano Amato, il presidente del Comitato dei garanti per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia, ha dichiarato: 'Se si vuole che il 17 marzo l'Unità d'Italia sia ricordata e quindi festeggiata, non è detto che la vacanza sia il modo migliore per farlò. Il presidente Amato ha anche aggiunto che 'una mattinata di scuola dedicata a vedere e a discutere un film sul Risorgimento vale di più di una mattinata di festà. Mi sento di condividere pienamente queste affermazioni. Sarà comunque il Consiglio dei ministri a decidere collegialmente come meglio valorizzare questo anniversario, ho solo manifestato la mia personale opinione su questo tema". PRESIDI SUL PIEDE DI GUERRA - Molti istituti, però - dopo che a Palazzo Chigi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha annunciato pochi giorni fa festa nazionale per il 17 marzo - hanno già deliberato il giorno di vacanza. In alcune scuole è stato anche pianificato un ponte. Il 17, infatti, cade di giovedì: quindi "tutti a casa fino a sabato". I presidi ora sono sul piede di guerra, e chiedono chiarimenti. "Sono riusciti a rovinare anche questa festa", ha tuonato Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi (Anp). "La vacanza", ha continuato nella critica al governo, "in questo caso darebbe valore alla ricorrenza, storicamente è sempre stato così. Sia chiaro: non stiamo chiedendo un giorno di riposo per presidi e insegnanti, ma un giorno per potersi fermare e riflettere. A scuola l'Unità", questa la linea, "può essere celebrata anche in altre occasioni, ma quello è un giorno particolare". FINI: "PROTESTE INCOMPRENSIBILI" - "Il 150esimo è stato presentato ovunque con grande serietà da tante associazioni, enti e cittadini. Questo è un dato confortante e per certi versi imprevisto, un dato che a mio modo di vedere stride anche con alcune incomprensibili polemiche sulla opportunità o meno di considerare festa la data del 17 marzo". Interviene così il presidente della Camera Gianfranco Fini, che poi prosegue: "E' un dato confortante perchè rivela quanto sia profondo e radicato il sentimento unitario a dispetto di talune sottovalutazioni emerse negli ultimi tempi a livello nazionale. E anche a dispetto di alcuni settori della società e della classe dirigente sulle quali talvolta intende indugiare una parte della nostra stampa". LA RUSSA: "SIA UNA FESTA DI SERIE A" - "Occorre che il 17 marzo sia una festa vera. Di serie A": con queste parole il ministro della Difesa Ignazio La Russa interviene sul caso. "La verità è che se non fosse festa completa, la ricorrenza del 150esimo dell'Unità d'Italia, sarebbe una festa di 'serie B' come le tante già esistenti che spesso passano purtroppo quasi inosservate". Il titolare della Difesa, poi, aggiunge: "Se come giustamente sostiene anche Giuliano Amato occorre un nuovo provvedimento legislativo, ben venga un decreto che proporrò al Consiglio dei ministri. Confido motivatamente che anche il Presidente della Repubblica possa non essere contrario". Quando parla di "festa completa", La Russa include anche le scuole: "Ricordare nelle aule il 150esimo dell'Unità nazionale si deve e si può. Ha ragione la Gelmini. Ma certo non occorre farlo proprio il 17 marzo, giornata delle celebrazioni - afferma - Si può farlo nei giorni precedenti o nel successivo. Altrimenti non si spiega perchè il 2 giugno o il 25 aprile o il 1 maggio non celebriamo a scuola i motivi di queste ricorrenze". CISL SCUOLA: "SCUOLA FESTEGGI INSIEME AL PAESE" - Francesco Scrima, presidente della Cisl Scuola, alla domanda "Che fare il 17 marzo?" fornisce una risposta che "per noi è semplice: si tratta di una festa, di una festa di grande significato e valore e come tale deve essere celebrata dal Paese e dalla scuola. Riesce davvero difficile immaginare come si possa vivere come festiva una giornata segnata dai consueti impegni lavorativi o di studio. Il fatto poi che quest'anno cadano di domenica diverse festività normalmente infrasettimanali - afferma Scrima - dovrebbe rendere ancor meno problematica la decisione di riservare alla celebrazione del 150^ anniversario dell'unità d'Italia il giusto rilievo che la sospensione delle attività ordinarie può conferire".

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