Caso Alitalia: per il Cav chiesta archiviazione
Per la procura di Roma Berlusconi "non ha diffuso notizie false". Cadono le ipotesi di reato, aggiotaggio e insider trading
Un'altra inchiesta che aveva messo sotto tiro Silvio Berlusconi si sgonfia. Un nuovo palloncino bucato. La procura di Roma ha chiesto l'archiviazione per l'ipotesi di reato di aggiotaggio e insider trading nei confronti del Presidente del Consiglio in merito alle sue dichiarazioni del 2008, in cui aveva riferito sulla volontà di una cordata italiana per l'acquisto della compagnia di bandiera Alitalia. IL CASO - A chiedere l'archiviazione al gip del tribunale di Roma sono stati il procuratore aggiunto Nello Rossi e il sostituto Andrea Mosca. Il procedimento era giunto da Lecce per competenza territoriale. La denuncia era stata infatti presentata da un piccolo azionista di Alitalia, Francesco Toto, il quale aveva supposto l'interferenza di Berlusconi, che all'epoca guidava l'opposizione mentre era in carica il governo di Romano Prodi. Secondo l'azionista di Alitalia le dichiarazioni di Berlusconi avevano di fatto provocato il ritiro dalla trattativa da parte della compagna Air France. LE MOTIVAZIONI - "Nell'esporre pubblicamente i suoi convincimenti", si legge nel provvedimento con cui la procura di Roma chiede l'archiviazione, "e l'orientamento della sua parte politica sulla situazione di Alitalia, Berlusconi non ha diffuso notizie false, nè posto in essere artifici, ma ha esercitato le sue legittime prerogative di politico e di parlamentare. In particolare si è pronunciato su una questione di interesse generale e ragionare diversamente significherebbe limitare arbitrariamente la libertà degli esponenti politici di qualunque parte politica di dibattere pubblicamente". La procura di Roma non ritiene quindi la sussistenza sia del reato di aggiotaggio che di insider trading. In particolare, per quest'ultimo reato, secondo la procura Berlusconi "è da escludere che disponesse direttamente di informazioni qualificabili come privilegiate".