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'Ndrangheta, 7 milioni in beni confiscati

I soldi erano in mano a un imprenditore edilizio di Reggio Calabria legato alla cosca "Libri"

Privitera Andrea
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Beni per un valore di sette milioni di euro sono stati confiscati dalla polizia a Reggio Calabria a un imprenditore ritenuto collegato con la cosca "Libri" della 'Ndrangheta della città dello Stretto. Il destinatario del provvedimento della sezione Misure di Prevenzione del tribunale reggino è Bruno Crucitti, 52 anni, imprenditore del settore edilizio, già colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere e arrestato nel luglio del 2007 nell'ambito dell'operazione "Testamento". L'uomo, nel luglio scorso, era stato condannato a dieci anni di carcere per reati di associazione mafiosa. Le indagini della polizia, che hanno permesso l'emissione del provvedimento, hanno dimostrato come Bruno Crucitti abbia esercitato l'attività imprenditoriale avvalendosi dalla forza intimidatrice al di fuori di ogni logica concorrenziale di mercato.   SORVEGLIANZA SPECIALE - L'autorità giudiziaria ha, quindi, sancito la connotazione mafiosa dell'impresa "Real cementi". Il provvedimento ha riguardato il patrimonio aziendale e le quote societarie della "Real cementi s.r.l.", tre appartamenti, un appezzamento di terreno, 34 veicoli industriali di varia tipologia. Con lo stesso provvedimento è stato disposto a carico di Crucitti l'applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale con l'obbligo di soggiorno nel comune di residenza, in sintonia con la richiesta avanzata dal questore di Reggio Calabria, Carmelo Casabona.

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