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Alfano: "Giustizia? La priorità ora va alla crescita"

Il ministro a Belpietro: "Prima l'economia, poi processo breve. Caso Ruby: voto non per Premier, ma per parlamento"

Giulio Bucchi
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"La riforma della giustizia si farà, ma la priorità ora è la crescita economica". Ad ammetterlo è lo stesso Ministro della Giustizia Angelino Alfano, che intervistato dal direttore di Libero Maurizio Belpietro a 'La telefonata' su Canale 5 parla sì di processo breve e intercettazioni, ma anche di sviluppo e caso Ruby. Ministro, ce la si fa a dare una scossa alla giustizia? "Stiamo lavorando soprattutto sull'economia, per raggiungere un incremento del Pil del 3-4%. Oggi l'Italia non è più a rischio fallimento, come lo era nel 2008 quando ereditammo il governo. Per due anni abbiamo evitato di prendere gol, ora dobbiamo segnarli. In questo senso, il presidente Berlusconi è stato chiaro". La giustizia quindi viene dopo. Avete accantonato i vostri progetti? "No, ma si inseriscono in un quadro generale in cui la priorità è lo sviluppo economico. Come ho detto in parlamento, noi non abbiamo cambiato idee e quindi torneremo a proporle. Ma alcuni vogliono che si parli di giustizia solo per poter fare polemica. Faccio un esempio: la sinistra ha sempre detto che Berlusconi si occupa dei fatti propri e non del Paese, ma quando ha parlato di crescita e debito hanno subito iniziato a riparlare di Ruby..." Ma la giustizia c'entra un po' conl'economia. La lentezza della giustizia è nemica delle imprese. "Da 30 anni cresceva il numero di processi pendenti, ma nel 2010 per la prima volta è diminuito di oltre 200mila. Questo grazie alla riforma del processo civile e alla informatizzazione". Quindi sarà possibile smaltire l'arretrato? "Sì, puntiamo a  questo grazie a misure straordinarie. Per ogni processo civile ci sono almeno due parti interessate, quasi 12 milioni di cittadini che aspettano giustizia". Ieri ha incontrato Marco Pannella. C'è aria di apertura ai radicali? "Non si è parlato di governo né di poltrone". Ma qualcuno dava Pannella addirittura ministro della Giustizia al suo posto... "Non sono particolarmente attaccao alla poltrona... In ogni caso l'incontro ha riguardato i temi della giustizia, su temi cari ai radicali come quello delle carceri". Lei è disponibile su questi temi? "Sì, l'ho detto anche in parlamento, dove più volte si è votato favorevolmente a mozioni dei radicali". Oggi in Aula arriva il caso Ruby, dovrebbe essere respinta la richiesta dei pm. Qual è la sua posizione? "Credo che la maggioranza sarà compatta nella difesa non di Berlusconi, ma delle prerogative di un parlamentare. La Maggioranza sarà unita anche oggi".

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