Siracusa, 80enne massacrato per gelosia
Efferato delitto a Francofonte. L'omicida, 36 anni, lo ha evirato e gli ha amputato un braccio
Un pensionato di 80 anni, Sebastiano Bellofiore, è stato ucciso la scorsa notte nella sua abitazione a Francofonte, in provincia di Siracusa. L'anziano è stato massacrato a coltellate, e il cadavere è stato trovato con la gola squarciata e un braccio amputato. I Carabinieri hanno già fermato l'omicida, Massimiliano Pepe, di 36enne che ha ucciso per gelosia: l'anziano avrebbe fatto avance alla sua badante, che conviveva con l'assassino. LA DINAMICA - Dopo averlo mutilato ed evirato con un coltello da macellaio, l'omicida si è seduto su una poltrona e, fumandosi una sigaretta, ha atteso che la vittima morisse. Questa la ricostruzione dell'omicidio. L'uomo, bloccato dai carabinieri mentre tentava di scappare con l'auto dell'anziano, ha confessato il delitto nell'interrogatorio con il magistrato della procura di Siracusa, che si è tenuto nella caserma dei militari, e ha ammesso il movente della gelosia. Si è scoperto che l'indagato e la sua fidanzata, una trentenne, erano andati a vivere per una ventina di giorni nell'abitazione della vittima. Badavano a lui, ma nel corso di quella breve convivenza, conclusasi nell'ottobre scorso, l'anziano avrebbe mostrato interesse per la donna, cui aveva rivolto avances, scatenando la gelosia del pregiudicato. VIOLENTA LITE - Il presunto omicida si è recato nell'appartamento dell'anziano che lo aveva chiamato per una commissione. Due ore dopo, è tornato di nuovo nella casa del pensionato in via della Vittoria, ma per chiedergli il pagamento di un debito di circa 300 euro. Ne è nata una lite, sfociata con una bastonata in faccia alla vittima. A quel punto, il trentaseienne è salito nel solaio prendendo un coltello da macellaio e con quello ha mutilato il corpo dell'anziano, tagliandogli le mani, i piedi, gli organi genitali e massacrandogli il volto. Se ne è andato dopo averlo visto morire, ma è stato visto scappare sporco di sangue dai passanti che hanno chiamato i carabinieri.