Masi telefona a 'Annozero': "Mi dissocio"
Il dg Rai telefona in diretta: "Violato codice di comportamento su vicende giudiziarie". Santoro: "Se ritira se stesso, mi pare buono"
Il tribuno Michele Santoro aveva cominciato il consueto processo mediatico ad Annozero, sugli schermi di Rai2. Nell'introduzione alla monotematica trasmissione i soliti stralci delle intercettazioni sulle feste ad Arcore. Il direttore generale della Rai Mauro Masi, però, non ha più potuto tollerare lo spettacolo, ed ha telefonato in diretta per dissociarsi dall'impostazione ideologica della puntata: ne è scaturito un vero e proprio scontro verbale. "MI DISSOCIO" - Per Masi, Annozero sfascia tutte le regole del codice di autoregolamentazione sulla rappresentazione in tv delle vicende giudiziarie (e la critica non è nuova). "Mi debbo dissociare e si dissocia l'azienda, nella maniera più chiara, dal tipo di trasmissione che sta impostando, che è come quella impostata la settimana scorsa perché ad avviso mio e dei miei legali viola il codice di autoregoalamentazione sulla trasmissione delle vicende giudiziarie" in tv. LA TELEFONATA - "Non sono mai intervenuto direttamente", ha esordito Masi al telefono rivolgendosi a Santoro, "anche quando mi ha citato in diretta. Ma stavolta faccio un'eccezione. A tutela dell'azienda di cui sono direttore generale e che è anche la sua azienda, mi debbo dissociare nella maniera più chiara dal tipo di trasmissione che lei sta impostando, ad avviso mio e dei nostri legali in base al codice di autoregolamentazione sulla rappresentazione dei processi in tv, tema sollevato non più tardi di venerdì scorso anche dal presidente della Repubblica Napolitano". DELIRIO DI ONNIPOTENZA - Santoro aveva cominciato la guerra di posizione proprio in apertura di puntata, prendendo le distanze dalla circolare firmata dal suo direttore generale sulla necessità di una partecipazione paritetica del pubblico rispetto alle posizioni degli ospiti. Il conduttore ha dunque provocato Masi chiedendo se a suo avviso la trasmissione violasse le regole e se volesse chiuderla. "Le sto dicendo che ritiro me stesso e l'azienda del tipo di trasmissione che sta facendo", la risposta del dg. A questo punto Santoro, in pieno delirio di onnipotenza, perde la testa: "Se ritira se stesso, mi pare anche buono". Quindi la controreplica: "Ho sempre garantito che la trasmissione andasse in onda. Ma non sono io che debbo stabilire se le regole vengono violate o no", ha ribadito Masi, prima che Santoro chiudesse bruscamente la conversazione con un secco "buonanotte". MASI: "NON POTEVO FARE ALTRIMENTI" - Dopo l'intervento telefonico, Masi ha commentato così: "Non potevo fare altrimenti perché avevo il dovere di difendere l'Azienda dalle possibili conseguenze derivanti dalla violazione di quanto previsto dal Codice di autoregolamentazione. Negli ultimi mesi, e soprattutto negli ultimi giorni, ho più volte richiamato i responsabili editoriali al rigoroso rispetto di queste norme, peraltro richiamate qualche giorno fa dallo stesso Presidente della Repubblica". Per il direttore generale "ancora stasera, dopo aver preso visione della scaletta della trasmissione, avevo ribadito per iscritto al conduttore di Annozero la preoccupazione per un taglio del programma che metteva al rischio l'Azienda da nuove sanzioni, anche economiche. E' arrivato il momento in cui ognuno deve assumersi le proprie responsabilità ed io mi sono assunto le mie, ripeto, a tutela dell'Azienda e dei cittadini telespettatori".CAPEZZONE: "NON E' IL PADRONE DELLA RAI" - Partenza col botto, insomma, per l'ultima puntata di Annozero. Già dopo i primi minuti sono arrivate le reazioni politiche. Netto il parere del portavoce del Pdl, Daniele Capezzone: "Forse Santoro l'ha dimenticato ma lui non è il padrone della Rai, ma qualcuno a cui il principesco stipendio è pagato con i soldi dei cittadini. Il modo in cui si è rivolto al direttore generale Masi e al pubblico fa pensare a una nuova Piazza Venezia. Negli anni Trenta c'era la radio, ora il balcone è televisivo. Stasera Annozero sta superando ogni limite".