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Emilio Fede: "Mi sono rotto le scatole, querelo il mio capo scorta"

Il direttore del Tg4 risponde alle accuse: "Mai utilizzato i miei uomini per portare a casa le ragazze"

Andrea Tempestini
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Emilio Fede non ci sta e si ribella alla montagna di fango che lo sta travolgendo. Il direttore del Tg4 è un fiume in piena quando risponde alle domande sulle dichiarazioni rilasciate ai magistrati dal suo caposcorta e annuncia l'intenzione di querelarlo. Il compito di sporgere la querela è stato già affidato ai legali di Fede. Luigi Sorrentino ha riferito agli inquirenti che le ragazze venivano accompagnate anche dalla sua scorta alle cene di Arcore. "Quell'uomo", ha dichiarato un furioso Emilio Fede, "dice cose gravissime, io non sono mai tornato a casa alle 4 del mattino, ho la scorta perché sono stato minacciato di morte e mai, dico mai, l'ho usata per altri motivi". Fede precisa inoltre che Luigi Sorrentino era il capo della sua scorta e non gli faceva da autista. "Ora mi sono rotto le scatole", ha concluso il direttore del Tg4, "non si possono denigrare le persone in questo modo". Le affermazioni di Sorrentino sono state ritenute "non corrispondenti al vero e lesive della propria dignità umana e professionale". Fede, infine, ha invitato i vertici dell'Arma dei Carabinieri ad accertare "se il racconto di Luigi Sorrentina corrisponda, oppure no, alla verità".

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