Affittopoli, il Redaelli toglie il velo. Comune, svelate le consulenze esterne
Libero contro gli sprechi: online le case a prezzo stracciato e i lavori "appaltati" dall'amministrazione/ LE LISTE
Prima il Comune, poi il Policlinico. La battaglia di Libero per portare alla luce l'Affittopoli milanese sta portando i suoi frutti. A "cedere" sulla trasparenza ha iniziato Palazzo Marino, dopo 18 giorni di campagna stampa. Sul sito web del Comune sono stati pubblicati indirizzi e intestatari degli affitti a prezzo stracciato in immobili di pregio (LEGGI LA LISTA COMPLETA). Quindi ha seguito l'esempio anche il Policlinico, con una lista-monstre online sul portale della Fondazione Ca' Granda. Sul sito del Comune, intanto, resiste ancora la lista anonima divulgata la scorsa settimana, con tutti gi affitti ma senza l'identikit dei titolari. Ieri l'istituto Trivulzio ha pubblicato una lista gravemente incompleta: mancano numero civicio, metratura, canone e soprattutto l'intestatario. Il "virus della trasparenza", ora ha colpito anche il Redaelli, la storica azienda meneghina di servizi alla persona: venerdì renderà disponibili online i 300 canoni pubblici. La campagna di Libero contro gli sprechi di Palazzo Marino ha archiviato un altro successo: il Comune ha reso pubblico l'elenco di tutte le consulenze esterne disposte dalla giunta Moratti negli ultimi quattro anni. L'articolo di Franco Nicoletti Trecento appartamenti a Milano, tra i quali una sessantina di pregio. Anche gli affitti delle case del Redaelli, la storica Azienda di servizi alla persona, finiranno uno per uno sul sito internet dell'ente partecipato del Comune. «Non abbiamo niente da nascondere» dice il presidente Rodolfo Masto, «venerdì pubblicheremo tutto, tranne i nomi degli inquilini per i quali ci riserviamo di valutare la privacy». Nel portafoglio immobiliare ci sono tra gli altri l'elegante stabile di via Olmetto 7, costruito nei primi anni '50, oltre a decine di alloggi in Città studi e Loreto. Dicono i vertici del Redaelli: «Cominceremo a diffondere gli affitti di pregio, poi mano a mano inseriremo anche gli altri». La valanga della trasparenza non si placa: prima il Comune, poi il Policlinico, quindi il Trivulzio, infine l'ente celebre per il polo geriatrico alla periferia ovest della città. Altri locali di lusso regalati a pochi spiccioli? «Le assegnazioni avvengono attraverso le aste pubbliche» assicura Masto. «La base d'asta è determinata dai valori ufficiali del Borsino immobiliare». Poi ci sono agevolazioni per le fasce di reddito più basse e sconti per chi effettua ristrutturazioni all'interno degli edifici (rimborsi fino al 50% dell'importo dei lavori). In media, chi abita negli alloggi del Redaelli in pieno centro a Milano versa 160 euro l'anno al metro quadro. Risultato: per un appartamento da 100 metri quadri, il costo si ferma a 1.300 euro al mese. Siamo lontani dai 43 euro delle case comunali in piazza Duomo, ma si tratta comunque di cifre inferiori agli assegni imposti a chi si rivolge alle agenzie immobiliari del mercato privato. L'introduzione delle aste, nel patrimonio del Redaelli, è arrivata 9 anni fa: prima le chiavi di case venivano attribuite attraverso graduatorie dove magari si aspettavano anche dieci anni prima di arrivare al proprio turno. La durata dei contratti è regolata dalla legge: otto anni per i privati, dodici anni per i negozi. I rinnovi, invece, scattano automaticamente a livelli di mercato. «Non abbiamo nessun problema a rivelare gli affitti» ribadisce il presidente del Redaelli. «Perseguiamo la massima trasparenza». Il bacino è inferiore a quello di Policlinico (quasi 2mila appartamenti) e Pio Albergo Trivulzio (più di 1.300 alloggi), ma nelle settimane scorse è finito nel mirino dei politici di destra e di sinistra. «Fuori tutti gli affitti». Detto, fatto. Anche il Golgi-Redaelli toglie il velo ai suoi inquilini (tra due giorni). Affitti e annunci. Ieri Rodolfo Masto, che è anche commissario straordinario dell'Istituto dei Ciechi, ha annunciato anche la pubblicazione degli affitti di pregio di via Vivaio (quattro palazzi in pieno centro). «Si tratta di un ente privato» dice il commissario, «ma nonostante questo ci attrezzeremo per pubblicare tutte le informazioni sul sito internet».