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Mosca, strage all'aeroporto. Bilancio: 35 morti

Donna kamikaze si fa saltare in aria. Un italiano tra i 150 feriti. Medvedev: "Scarse precauzioni" / FOTO E VIDEO

domenico d'alessandro
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Gravissimo attentato nell'aeroporto Domodedovo di Mosca. La strage potrebbe essere stata causata da una donna, con l'aiuto di un complice, che si è fatta esplodere nel principale scalo della Federazione russa provocando 35 vittime e 150 feriti (di cui una ventina in gravissime condizioni). Tra i feriti c'è anche un cittadino italiano (il signor Rosario Romano, ma non è grave) e uno francese. Alcune agenzie di stampa hanno riferito che tra i morti ci sono due britannici e altri cittadini stranieri. MORTI I KAMIKAZE - Entrambi gli attentatori sraebbero morti. Una fonte della polizia ha riferito: "L'esplosione è avvenuta quando la presunta kamikaze, con a fianco un uomo, ha aperto una borsa. L'uomo è stato decapitato dall'esplosione. Non è da escludere", ha proseguito, "che i terroristi intendessero lasciare la borsa con l'ordigno nella sala degli arrivi dello scalo e che l'esplosione sia avvenuta accidentalmente oppure che l'ordigno sia stato azionato con un telecomando a distanza". Secondo alcune informazioni, i sospetti terroristi sarebbero stati condotto in aeroporto da un complice che poi ha atteso in un'auto parchegguiata di fronte all scalo. L'IRA DI MEDVEVED - Nel frattempo, il presidente russo Dimitri Medvedev è tornato sulla vicenda con una critica nei confronti delle autorità aeroportuali di Mosca, accusate di non essersi occupati adeguatamente alla sicurezza dello scalo con misure in grado di prevenire l'attentato. "Ciò che è accaduto dimostra che ci sono state delle brecce nella sicurezza - ha commentato il Cremlino -. Non è facile portare all'interno dell'aeroporto una simile quantità di materiale esplosivo. Dobbiamo ritenere responsabili chi ha legami con la compagnia che prende le decisioni, cioè con chi gestisce l'aeroporto. PUTIN GIURA VENDETTA - Il primo ministro russo Vladimir Putin ha promesso di vendicare la strage all'aeroporto moscovita di Domodedovo. Putin ha bollato l'attentato come "un crimine abominevole, tanto nella sua insensatezza quanto nella sua crudeltà" e ha avvertito che "la punizione dei colpevoli è inevitabile". "Non nutro il minimo dubbio", ha affermato  durante una riunione di gabinetto al Cremlino, "sarà fatta piena luce su questo delitto. Compito del governo è offrire sostegno alle famiglie dei morti e dei feriti". L'ESPLOSIONE - Stando a quanto riferiscono testimoni, la deflagrazione - avvenuta intorno alle 16:40 ora locale, le 14:40 ora italiana - si sarebbe verificata in una zona aperta al pubblico: smentite dunque le prime ricostruzioni che parlavano di uno scoppio o nel ristorante situato nell'area partenze dello scalo o nella zona degli arrivi internazionali, nel settore bagagli. Dozzine di ambulanze hanno raggiunto in pochi minuti lo scalo. Il presidente russo Dmitrij Medvedev, dopo aver annunciato l'annullamento della sua partecipazione al World Economic Forum di Davos, ha promesso che intende "punire i colpevoli". Secondo quanto si è appreso, il kamikaze indossava una cintura con almeno 7 chili di tritolo. La polizia russa starebbe cercando tre persone, che potrebbero essere coinvolte nell'attentato. La polizia ha annunciato che sono stati ritrovati resti dell'attentatore: sarebbe un trentenne di origini arabe. Secondo l'agenzia russa Interfax, inoltre, sembra che i Servizi Segreti moscoviti fossero stati avvisati almeno una settimana fa della pianificazione di un possibile attentato. ALLARME IN CITTA' - Tutti i voli in arrivo e in partenza, dopo l'esplosione, sono stati deviati verso gli altri due aeroporti della città moscovita, quelli di Sheremetyevo e Vnukovo. Le forze dell'ordine moscovite hanno fatto scattare l'allarme in tutta la città, e sono state controllate stazioni della ferrovia e della metropolitana: l'allarme, ovviamente, riguarda un possibile attentato su vasta scala in diverse zone della città. Fino ad ora, però, tutti gli allarmi sono rientrati. TERRIBILI RACCONTI DAI TESTIMONI - Secondo quanto riportano alcune fonti che si trovavano all'interno dello scalo al momento dell'attentato, la sala degli arrivi è piena di fumo e la polizia è giunta in forze all'aeroporto. Terribili i primi racconti dei testimoni oculari riportati dalle agenzie: "Ho visto persone avvolte dalle fiamme correre via", oppure "C'è fumo dappertutto, la gente è coperta di sangue", dicono. Il video qui pubblicato è stato girato con un cellulare da una persona che si trovava all'interno dell'aeroporto: documenta i secondi immediatamente successivi all'esplosione. FARNESINA AL LAVORO - Fonti del Ministero degli Esteri italiano hanno riferito che, al momento, viene escluso il coinvolgimento di italiani nell'attentato. La Farnesina, comunque, resta in strettissimo contatto con l'ambasciata italiana a Mosca. Il ministro Franco Frattini ha espresso "fermissima condanna per il grave attentato, un atto barbaro e ingiustificabile". Anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha diffuso una nota dopo la strage: "A nome mio personale e dell'intero governo esprimo la ferma condanna del vile attentato terroristico all'aeroporto di Mosca - ha scritto - Alle famiglie delle vittime, all'amico popolo russo e ai suoi leader vanno il nostro cordoglio e la nostra vicinanza". Ferma condanna anche dal presidente americano Barack Obama, che ha parlato di "atroce atto di terrorismo contro il popolo russo". Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio di cordoglio a Medvedev. Moltissimi leader internazionali hanno espresso la propria vicinanza al popolo russo. L'AEROPORTO PIU' GRANDE - L'aeroporto Domodedovo, situato a 40 km a sud est dal centro, è il più grande scalo civile della capitale, con una stima di circa 22.25 milioni di passeggeri transitati per lo scalo nel 2010. Se venisse confermata la notizia dell'attacco terrorista, sarebbe il primo caso in un aeroporto di Mosca. UNA LUNGA SCIA DI TERRORE - Mosca e la Russia, in passato, hanno spesso vissuto da vicino la paura per il terrorismo. Una lunga scia di attentati, soprattutto per l'annosa disputa sulla Cecenia, ha caratterizzato il grande Stato nella sua storia recente. L'episodio più terribile è certamente la carneficina nel teatro Dubrovka di Mosca, che il 26 ottobre 2002 concluse nel peggiore dei modi un sequestro iniziato tre giorni prima. In quella occasione morirono i 41 guerriglieri del commando ceceno ma anche 129 ostaggi: ad ucciderli furono i gas usati dalle forze speciali della polizia per favorire il blitz. L'ultimo attentato si è verificato il 31 agosto 2004, quando una donna kamikaze si fece esplodere all'entrata della stazione Rizhskaya della metropolitana: le vittime furono dieci, 51 i feriti.

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