I sogni erotici (e il mare di balle) di Nadia Macrì
I racconti della escort sono contraddittori. La sbugiarda anche la madre: "Dice menzogne per raggiungere la notorietà" / G. NUZZI
A Ilda Boccassini non parlate di Michele Santoro. Non raccontatele dell'intervista alla escort Nadia Macrì, trasmessa proprio giovedì ad «Annozero». Doveva essere la prova finale contro Silvio Berlusconi: la ragazza ha raccontato di esser stata a cena ad Arcore. Serata discinta tra balli, strusci, il premier che sbuca nudo per immergersi in piscina. E poi Ruby, minorenne, pagata sotto gli occhi di Nadia dopo una prestazione sessuale. Insomma, ergastolo. Ma rischia di trasformarsi in un clamoroso boomerang da strike su tutti i birilli, le prove dell'accusa. UN MARE DI BALLE - Se riavvolgi il nastro scopri in un attimo che la giovane ricorda male o, forse, ha raccontato un mare di balle. Per scoprire il bluff non serve particolare maestria. Ad «Annozero» dice di aver conosciuto Berlusconi tramite «Federico dell'ufficio di Lele Mora», mentre ai magistrati di Palermo aveva indicato il sindaco di Parma Vignali come punto di contatto. Ma quando è andata nella villa di Berlusconi? «Era il 24 agosto 2010», ripete due volte. E chi c'era? «Quella ragazza marocchina, Lele Mora ed Emilio Fede, i soliti». Andiamo a vedere i tabulati indicati nell'ordinanza: in effetti risulta che quella sera Ruby fosse nella zona della villa del premier ma di Mora non c'è traccia. La Macrì indica quindi di aver visto una persona che lì non c'era. Forse la procura non l'aveva individuato? Mistero. La Macrì parla di una ragazza «scura di pelle», una «splendida ragazza tipo indiana, alta, magra» che aspettava con lei in salotto, ma di questa signorina non c'è traccia. Né compaiono le «cinque, sei brasiliane molto belle pure loro» che lei assicura di aver visto al seguito di Mora o del suo sosia. «Dopo la cena andiamo in un privée - spiega a Ruotolo che la intervista - qualcuno faceva la lap dance, c'era un palo piccolino, niente di che… la ragazza marocchina aveva un seno grosso così era talmente ubriaca che girava per tutta la stanza con il bicchiere in mano» come barcollando «per tutta la sala, alcune erano in mutandine, altre come me a seno nudo». "CINQUE, FAI ANCHE SETTE" - Il racconto si fa ancora più osé. Tutti in piscina ad aspettare Berlusconi. Che a un certo punto si presenta «già nudo». Per carità, tutto è possibile: la vita notturna del premier sta affondando tra critiche e condanne. Ma che si presenti alla folla femminile acclamante non ci crediamo. La diffidenza diventa incredulità nel fotogramma successivo: alla corte rimangono «cinque, sei ragazze, toh, fai anche sette» Massì, che cambia? E si arriva al sesso. La Macrì, sempre sotto un sorriso enigmatico, aggiunge: «Poi lui dopo un po' si avvicinò a un'altra camera dove c'è un lettino per fare i massaggi …no? E dopo un po' lui disse: allora, avanti la prossima, avanti la prossima. E ogni cinque minuti apriva la porta e noi consumavamo il rapporto sessuale, una alla volta, in cinque minuti». SEX MACHINE - Una sorta di macchina sessuale, capace di consumare sette amplessi in 35 minuti. Un primato per chiunque, figuratevi un signore classe 1936. La Macrì non pare accorgersene. Altro primato: Ruby, quella sera avrebbe avuto un rapporto con il premier, ma è un dato che mal si concilia con l'attività che di certo l'intrattenne: dai tabulati risultano 18 telefonate e 5 sms in una manciata di ore. Nadia non avverte quindi la misura dell'incredibile che dal suo racconto rischia di coprire quello degli altri. Una storia che puzza di balla, come altre sempre smentite da chi le sta vicino e divide con lei sentimenti, affetti. Solo qualche tempo fa in una intervista aveva svelato di aver passato al telefono il premier all'adorata mamma, ma anche ieri Maria Luigia Peluso è tornata a smentire la figlia: ha detto che racconta «stupidaggini, solo stupidaggini. Conosco mia figlia meglio di chiunque altro e so com'è fatta. Ha visto che giornali e tv non si occupavano più di lei ed è voluta tornare ad essere protagonista. Racconta balle colossali per avere notorietà. Non si rende conto delle conseguenze che può avere questo comportamento». E la telefonata con il premier? «Non è mai successo. Non ho mai, e dico mai, parlato al telefono con il presidente». IL RANCORE MAI SOPITO - La realtà è che la Macrì nutre un odio profondo per Berlusconi: «È un razzista in tutto… a lui non piacciono i meridionali». Un odio che nemmeno nasconde: «Lui basta che paga, tutti gli leccano il culo… il mister b del cavolo paga, paga, paga, paga». E ancora: «Ragazzi, andiamo tutti in piazza a replicare» incita chi la segue sulla sua pagina di Facebook visto che lei, confessa, si sente «solo usata, ma avrò la mia vendetta». Già, la vendetta annunciata settimane fa, perché «non mi sembra giusto... lui è sempre così in alto e noi siamo sempre più in basso... dopo tutto quei scandali... non capisco perché credono a lui». Meglio allora credere a lei? di Gianluigi Nuzzi