Il Senato approva all'unanimità la mozione su Battisti
"Governo impegnato a percorrere tutte le strade per estradizione, fino alla Corte internazionale"
Il caso Battisti brucia ancora, e sulla mancata estradizione del terrorista rosso la politica si dimostra compatta. Il Senato ha approvato all'unanimità la mozione sul caso dell'ex Pac. Il documento, firmato unitariamente dai capigruppo di maggioranza e opposizione, impegna il governo "a precorrere tutte le strade sul versante giudiziaro fino ad adire eventualmente la Corte internazionale di giustizia", affinché il rifiuto opposto dall'ex presidente della Repubblica brasiliana Lula "alla concessione dell'estradizione venga rimosso e Cesare Battisti possa essere assicurato alla giustizia italiana a completamento del processo di estradizione come previstodal Trattato bilaterale". GASPARRI, "SEGNALE IMPORTANTE - Per il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, "che il Parlamento sostenga unitariamente l'azione del governo per l'estradizione di Battisti è un segnale importante". Una mozione, aggiunge Gasparri, "che esprime l'indignazione dell'intero Paese che ritiene Battisti un criminale che deve scontare in Italia la pena". STIFFONI, LEGA: "FARE COME IL MOSSAD" - Il senatore della Lega Piergiorgio Stiffoni auspica metodi ancora più diretti: "Forse bisognava fare come gli israeliani nel 1960, quando andarono in Argentina, impacchettarono Eichmann e se lo portarono a Gerusalemme. E' un paradosso, ma non più di tanto". Stiffoni ha ricordato così il criminale nazista che alla fine del conflitto mondiale si rifugiò in Sud America, dove fu individuato e raggiunto dal Mossad, che lo rapì, lo portò in Israele dove fu processato e condannato a morte. IL PLAUSO DEL PD - "Il Pd ha simpatizzato con Lula nel corso di tutti questi anni in cui, prima come sindacalista e poi come presidente, s'è battuto per la democrazia in Brasile, un Paese storicamente amico del nostro, e per questo siamo rimasti senza fiato quando ha negato l'estradizione di Battisti in Italia". Così in una nota il senatore del Pd Giorgio Tonini, capogruppo del partito nella Commissione Esteri di Palazzo Madama. "Il ministro della giustizia di Lula", ha spiegato Tonini, "ha addirittura paragonato l'attività di Battisti alla lotta clandestina della nuova presidente brasiliana Rousseff contro i militari. Ma Battisti ha ucciso persone innocenti e ha agito per rovesciare le libertà democratiche che il popolo italiano aveva riconquistato con la Resistenza solo dopo dure battaglie". I PARENTI DELLE VITTIME RINGRAZIANO - Potito Perruggini, nipote del brigadiere di Pubblica sicurezza Giuseppe Ciotta, ucciso da Prima linea a Torino il 12 marzo del 1977, e ideatore con Alberto Torreggiani, figlio di una vittima di Battisti, di un sito Facebook contro la mancata estradizione, ha applaudito l'iniziativa: "Ringraziamo l'istituzione del Senato e tutte le forze politiche per la sensibilità e la tempestività dimostrate in modo solenne e ufficiale nell'impegnare il governo con la mozione approvata da maggioranza e opposizione sul caso Battisti". Perruggini, che ha seguito dalla tribuna dell'aula del Senato la discussione sulla mozione, ai giornalisti sottolinea l'auspicio che "anche nell'Europarlamento, dove giovedì 20 gennaio si discuterà della vicenda, si crei il maggior consenso possibile, anche se mettiamo in conto possibili resistenze da parte della Francia e del Portogallo".