Afghanistan di sangue: morto soldato italiano
Berlusconi: "Ci chiediamo se restare". La Russa: "Colpito da terrorista in divisa". La vittima è Luca Sanna, 33enne di Oristano
E' morto uno dei due militari italiani feriti questa mattina in Afghanistan. Lo si apprende da fonti del ministero della Difesa. Il nostro contingente è stato attaccato da alcuni ribelli nella zona di Bala Murghab: due i feriti nel conflitto a fuoco. Uno dei due, la vittima, è stato colpito alla testa e le sue condizioni sono subito state definite "disperate". "La sua vita è appesa a un filo", aveva commentato a caldo il ministro della Difesa Ignazio La Russa. Poi l'annuncio: "Purtroppo devo dirvi che uno dei due militari precedentemente segnalati come feriti è morto". Il soldato caduto si chiamava Luca Sanna, era un caporalmaggiore di Oristano e aveva 33 anni. In serata, poi, si sono improvvisamente aggravate le condizione di Luca Barisonzi, l'altro alpino ferito. Secondo quanto si apprende in ambiente della Difesa, la pallottola è entrata dalla spalla e avrebbe compromesso una parte del midollo spinale. Dal 2004 ad oggi è la vittima numero 36 del contingente italiano in Afghanistan, a meno di tre settimane dalla morte dell'alpino Matteo Miotto. ALL'INTERNO DELLA BASE - Ancora da chiarire la dinamica dell'attacco. La sparatoria di questa mattina è avvenuta in un avamposto della cintura di sicurezza di Bala Murghab. Secondo le prime voci si sarebbe esseresi trattatto di fuoco amico in risposta all'attacco dei ribelli, ma il ministro La Russa spiega: "Il soldato è stato colpito da un terrorista in divisa". In quella base opera l'ottavo reggimento Alpini di Cividale del Friuli. I due feriti sono stati subito trasportati presso la task force Columbus, dove il soldato italiano è spirato. L'altro ferito, colpito alla spalla, sempre secondo il ministro La Russa, non sarebbe "in pericolo di vita". Sull'attacco all'interno della base italiana, La Russa dà le prime conferme: "E' morto all'interno dell'avamposto". Lo scorso 18 dicembre la stessa zona di Bala Murghab, nel Nord Ovest del Paese, il contingente italiano era stato attaccato dai talebani, senza riportare feriti. IL MOTIVO DEGLI ATTACCHI - Il ministro La Russa ha poi spiegato i motivi del susseguirsi degli attacchi contro gli italiani in Afghanistan: "Per la prima volta dopo tanti anni non stiamo solo dentro le basi fortificate, ma miriamo a controllare il territorio per fare in modo che la popolazione afghana rientri nei suoi villaggi. Gli avamposti", sottolina il titolare del dicastero della Difesa, "sono più facilmente esposti agli attacchi degli insurgent". CORDOGLIO DI NAPOLITANO - Subito il presidente della Repubblica ha espresso il suo crodoglio: "Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, appresa con profonda commozione la notizia dello scontro a fuoco avvenuto a Bala Murghab in cui un militare italiano ha perso la vita e un altro è rimasto ferito, esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari del militare caduto nella missione internazionale per la pace e la stabilità in Afghanistan, e un affettuoso augurio al militare ferito". Così la nota diffusa dal Quirinale. BERLUSCONI: "CI CHIEDIAMO SE RESTARE" - "Di fronte ad un dolore che si ripete troppo spesso, ci chiediamo se serve davvero restare lì per provare a portare la democrazia". Questa la dichiarazione del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, al termine di una riunione alla Camera. Il premier ha poi aggiunto: "Esprimo a nome mio personale e di tutto il governo profondo dolore per la morte di un nostro soldato in Afghanistan mentre svolgeva un'importante missione di pace per la stabilità e contro il terrorismo. Alla famiglia vanno il mio cordoglio e la mia vicinanza, e al militare ferito i miei auguri di pronta guarigione”. RIUNIONE D'URGENZA - Dopo la tragica notizia, La Russa ha convocato una riunione di urgenza al ministero con i vertici militari per discutere delle circostanze che hanno portato all'uccisione del militare del contingente italiano. Alla riunione, secondo quanto si è appreso, parteciperanno, oltre al ministro, il capo di stato maggiore della Difesa, Biagio Abrate, il comandante del Comando operativo di vertice interforze, Giorgio Cornacchione, il capo di stato maggiore dell'Esercito, Giuseppe Valotto, il capo del gabinetto del ministro, Claudio Graziano, e il consigliere militare Paolo La Rosa. INCHIESTA DELLA PROCURA - La procura di Roma ha aperto un'inchiesta sulla morte in Afghanistan di Luca Sanna. Due le ipotesi di reato che il procuratore aggiunto Pietro Saviotti sta valutando in queste ore: omicidio o attentato con finalità di terrorismo. Il magistrato è in attesa di una informativa dei carabinieri del Ros in cui venga ricostruita la dinamica dell'accaduto.