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Famiglia Cristiana contro la politica: "Leggi etiche come merce di scambio"

Nuovo editoriale "schierato" del settimanale cattolico: "L'Italia non è un Paese per giovani. Bravo Napolitano"

domenico d'alessandro
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Nuovo editoriale "politico" di Famiglia Cristiana. Questa settimana il periodico dei paolini critica quello che ritiene un uso strumentale dell'etica da parte del centrodestra. L'articolo, dedicato ai giovani abbandonati a se stessi e a una politica che agisce solo per badare ai propri interessi di parte, prosegue: "Oggi conta di più affermare i princìpi, magari con la forza, piuttosto che trovare vere soluzioni ai problemi. Qualunque sia il tema. E' la politica degli annunci e dei rimandi. ETICA MERCE DI SCAMBIO - "E c'è di peggio", prosegue la pubblicazione.  "Importanti provvedimenti come testamento biologico e fine vita, si fanno solo per scompaginare le file avverse. Per mettere in difficoltà, evidenziare contraddizioni e divisioni. Stesso discorso per il 'quoziente familiare'. O meglio, il 'Fattore famiglia'. Non più necessità vitale e inderogabile per le famiglie, soprattutto con figli. Ma merce di scambio per riagganciare forze politiche. Per qualche voto in più. Per galleggiare, comunque". PLAUSO A NAPOLITANO - "Nel Paese la disoccupazione è all'8,7 per cento - prosegue il settimanale cattolico diretto da Don Antonio Sciortino (nella foto) - Ma per i giovani cresce in modo esponenziale. Nella  fascia d'età tra i 15 e i 24 anni il 29,2 per cento è disoccupato: quasi uno su tre. Peggio al Sud. I migliori, poi, fuggono all'estero. E ora si spera di farli tornare con facilitazioni di piccolo cabotaggio. 'Lacrime di coccodrillo', dopo averli 'massacrati'. C'è voluto un anziano e saggio presidente, come Napolitano - prosegue l'editoriale - per far capire che i giovani sono il nostro futuro, il futuro del Paese. Su cui investire. Con fiducia e nel dialogo. Non isolando e blindando il Palazzo, ma lasciandoli 'esprimere'. Pacificamente, come essi stessi vogliono. Difendono un loro diritto. Una speranza per l'avvenire. Quella che gli abbiamo 'rubato', rendendoli precari a vita”. "L'ITALIA NON E' UN PAESE PER GIOVANI" - "L'Italia - secondo Famiglia Cristiana - non è Paese per giovani. Non li ama. Non valorizza freschezza, vitalità ed entusiasmo. Da noi, invecchiano prima del tempo. Di delusione e amarezza, dopo anni di studi e sacrifici. Per la prima volta, i figli non miglioreranno le proprie condizioni di vita rispetto ai genitori. Come è stato per tutti noi”. “I giovani - si spiega - sono alla perenne ricerca del posto. Facile solo per chi appartiene alla 'famiglia', con assunzioni in blocco e chiamata diretta. Pur in assenza di qualità. Vedi Roma e Venezia, in perfetto stile bipartisan".

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