Tunisia, Ministero Interno ammette: "18 morti"
Il bilancio ufficiale era fermo a 14, Amnesty e sindacati parlano di 50 vittime. Tensione alle stelle nelle città
La situazione si complica di ora in ora in Tunisia. Il ministero dell'Interno ha ammesso che sono almeno 18 i morti negli scontri per le proteste contro il carovita. Finora il bilancio parlava di 14 morti, e il Governo di Tunisi aveva smentito ogni bilancio peggiore. Secondo altre fonti, invece, il numero dei morti ammonterebbe a diverse decine: i sindacati locali e Amnesty International parlano di almeno 50 vittime. Nella sola giornata di lunedì quattro manifestanti hanno perso la vita. Nella Capitale del Paese nordafricano la situazione sembra tranquilla, ma la calma apparente è originata dalla chiusura di scuole e università, ordinata dal presidente Zine al-Abidine Ben Ali, nonché dal fatto che in pochi hanno deciso di recarsi al lavoro. Il discorso del Capo dello Stato, che ha denunciato "atti terroristici" nelle proteste di piazza, ha gettato benzina sul fuoco soprattutto in città come el-Kef e Gafsa, dove la polizia ha usato i lacrimogeni per disperdere la folla inferocita.