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Napoli, il Cav e Letta: "Soluzione entro il 2010"

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Emergenza rifiuti, Berlusconi: "A Napoli in prima persona, soluzione in pochi mesi". Il sottosegretario accelera: "Pochi giorni"

Giulio Bucchi
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Entro pochi mesi, anzi entro Capodanno. Il governo si muove per l'emergenza rifiuti e a farlo sono sia il premier Silvio Berlusconi sia il suo fidato sottosegretario Gianni Letta. Il premier, intervenuto telefonicamente a una riunione del Pdl a Napoli, ha assicurato: "In pochi mesi riusciremo a trasformare la situazione di Napoli, con una mia attività personale". Poco dopo, dal vertice di Palazzo Chigi con il presidente della Regione Campania Caldoro, il sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino e i presidente e prefetti delle province campane, Letta ha accelerato: "Risolveremo tutto entro il 2010, grazie al profondo senso di responsabilità e sensibilità istituzionale di tutti i partecipanti alla riunione e al consistente apporto allo smaltimento dei rifiuti proveniente da diverse regioni italiane". CALDORO, "MASSIMO IMPEGNO" - "C'è l'impegno di tutte le istituzioni per ripulire Napoli entro il 31 dicembre. Ci prenderemo qualche giorno in più per affrontare i problemi della Provincia". Così Stefano Caldoro, lasciando palazzo Chigi dopo il vertice straordinario per l'emergenza rifiuti. Caldoro ha poi sottolineato che il 4 gennaio si terrà un nuovo tavolo. IL DISAGIO DEI FINIANI - Nel suo intervento telefonico, Berlusconi aveva poi commentato la situazione politica italiana. "Nel 2011 la nostra economia tornerà ai livelli pre-crisi".  "L'operato del governo - ha spiegato il Cavaliere - è stato ostacolato con ogni mezzo, anche con congiure di palazzo. Ma in questi anni abbiamo fatto bene e lavorato per l'interesse del Paese. Non è un caso se dal 2008 a oggi il nostro è stato l'unico governo in Europa a non aver perso un solo scontro elettorale". "USCIRE DA CRSI POLITICA" - Berlusconi è poi tornato sulla questione-maggioranza: "Nonostante l'operazione di Fini, abbiamo mantenuto la maggioranza al Senato e, limitata, alla Camera. Ora molti deputati del Fli che hanno seguito Fini per promesse personali sono a disagio. Il treno su cui erano saliti ha cambiato direzione senza preavviso: da terza gamba del centrodestra a partito d'opposizione. Ora altri deputati verranno con noi a sostenere la maggioranza, per le riforme necessarie al Paese. Per il resto, non posso che essere ottimista". "Dobbiamo uscire da questa crisi al meglio: concentriamoci su questa cosa essenziale. Lo dico ad altri parlamentari amici di altre forze politiche: vengano con noi", ribadisce l'appello il premier. Il presidente del Consiglio pensa che il 14 dicembre, chi ha votato per Fini lo abbia fatto soltanto "per riconoscenza" politica.

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