Tribunale reintegra la Ferrario: "Fu discriminata". Minzolini: "Ridicolo"
Tibunale di Roma accoglie ricorso della giornalista rimossa dal Tg1. Gasparri: "Comanda la magistratura?"
Il giudice Marrocco della sezione del lavoro del tribunale di Roma, accogliendo il ricorso in via d'urgenza della giornalista Tiziana Ferrario (assistita dagli avvocati Domenico e Giovanni Nicola D'Amati), ha ordinato alla Rai di reintegrare la giornalista nelle mansioni di conduttrice del Tg1 delle 20 e di inviata speciale per grandi eventi. "GRAVE LESIONE DELLA SUA PROFESSIONALITA'" - Il giudice ha ravvisato nella rimozione di Tiziana Ferrario dall'incarico di conduttrice del tg della prima rete una "grave lesione della sua professionalità per motivi di discriminazione politica a seguito dell'opposizione della stessa giornalista alla linea editoriale del direttore Augusto Minzolini". LE MOTIVAZIONI - A parere del tribunale, la Rai non ha addotto "alcuna confacente ragione idonea a giustificare la disparità di trattamento" nè ha "neppure adombrato la sussistenza di un motivo organizzativo quanto alla soppressione del blog curato" dalla Ferrario. "In tale contesto", prosegue il giudice, "assume, poi, indiretto ma significativo rilievo il documento dell'Agicom del 21 ottobre scorso di diffida al Tg1 per il forte squilibrio informativo a favore del Governo e della maggioranza, prodotto dalla ricorrente in udienza; e infatti tale documento, pur se si riferisce al periodo (luglio-settembre 2010) successivo ai provvedimenti datoriali di privazione delle mansioni in danno della Ferrario, induce a non escludere che anche in epoca precedente vi fosse stata materia di critica nella redazione del tg e consente ancor più di stimare come degne di tutela le doglianze" della giornalista. MINZOLINI: "PROBLEMA PER AZIENDA" - Per Augusto Minzolini la decisione è "un problema per l'azienda: quello della Ferrario è stato un normale avvicendamento, di tutto si può parlare tranne che di discriminazione dopo vent'anni di conduzione. Devono ancora leggere l'ordinanza, se me lo chiedono la applicherò a modo mio", conclude Minzolini. Il Cdr del Tg1, da par suo, chiede di "rispettare la sentenza: l'ordinanza è esecutiva e deve essere rispettata. Il comitato di redazione", continuna la nota, "nell'esprimere soddisfazione per la collega che si vede riconosciuti i suoi diritti, trova nell'ordinanza del giudice la conferma di quanto per mesi ha sostenuto con la dierzione e con l'azienda: la strada maestre è il confronto". GASPRRI: "DECISIONE RIDICOLA" - Maurizio Gasparri, il presidente dei senatori del Pdl, invece bolla la decisione come "ridicola". "Chi comanda alla Rai?" si chiede il capogruppo: "La magistratura al servizio della sinistra", la risposta. Poi Gasparri aggiunge: "Dopo altre sconcertanti sentenze, ora i togati vorrebbero decidere anche chi deve condurre i telegiornali in studio. Siamo alla follia". Sulla stessa linea i commenti di Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera: "Ormai è evidente che i giudici in Rai decidono larga parte degli organigrammi interni, come dimostra non solo quest'ultimo episodio della Ferrario, ma anche storie precedenti".